TATUAGGIO & PIERCING Relazione di Mons. Larry Hogan – convegno internazionale degli esorcisti 2014
Premessa, esergo e confini della relazione
Genesi 1,27: «Dio creò l'uomo a sua immagine, a immagine di Dio la creò».
Levitico 19,27 o 28: «Non vi farete incisioni nella carne, nè vi farete tatuaggi addosso. Io sono il Signore».
Catechismo n. 364: «Il corpo dell'uomo partecipa alla dignità di immagine di Dio: è corpo umano proprio perché è animato dall'anima spirituale, ed è la persona umana intera ad essere destinata a diventare nel Corpo di Cristo, il tempio dello Spirito».
1 Corinzi 6, 19-20: «Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. Poiché foste comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo».
Notizie sull’autore
Mons. Larry Hogan è arciprete del rito latino e bizantino dell'arcidiocesi di Vienna, Austria. Dal 2001 è esorcista di Vienna dove è assistito da un team di 18 sacerdoti e parecchi laici. Dal 1996 è professore ordinario di Antico Testamento presso l'Istituto Teologico Internazionale in Austria dove è stato anche rettore dal 2006 fino al febbraio di quest'anno. Mons.Hogan ha più di 40 anni di esperienza nel ministero di liberazione ed è stato per molti anni parroco nella città di Vienna. La sua tesi di dottorato effettuata presso l'Università Ebraica di Gerusalemme era intitolata «Guarigione nel Periodo del Secondo Tempio». Dal 19 Luglio 2012 è vicepresidente dell'Associazione Internazionale Esorcisti.
Definizioni e origini di Tatuaggio e piercing
Voglio dimostrare che tatuaggi e piercing non sono semplicemente opere d'arte. Al contrario entrambi hanno gravi conseguenze sociologiche, psicologiche, mediche e morali. Mi scuso in anticipo di dover passare cosí tanto tempo sugli aspetti medici. È necessario farlo per diversi motivi.
In primo luogo, le conseguenze mediche di tatuaggi e piercing sono di solito molto sottovalutate. In secondo luogo, le persone sono più disposte ad ascoltare gli argomenti medici che ad ascoltare quelli morali. In terzo luogo, gli aspetti medici sono essenziali per formulare un giudizio morale su tatuaggio e piercing.
Vorrei cominciare con due definizioni dall'Enciclopedia italiana Treccani. Tatuaggio: "Deformazione artificiale permanente dei tessuti cutanei, ottenuta mediante segni indelebili prodotti per puntura dall'inserzione sotto la cute di sostanze coloranti senza alterare la superficie epidermica".
Piercing: "Pratica di perforazione con ago sterile di alcune parti del corpo per inserirvi orecchini in varie fogge".
La prima dimostrazione del fatto che il tatuaggio sia più di una semplice arte innocua viene dall'origine della parola. Tatuaggio deriva dalla parola inglese "tattoo" che l'avventuriero ed esploratore inglese Capitano James Cook ha probabilmente coniato nella seconda metà del XVIII secolo in Polinesia. La parola deriva da due termini polinesiani: "Ta" che significa un disegno o un motivo inciso nella pelle (non dipinto sulla pelle) e "atua" che significa spirito. Dall'etimologia si potrebbe definire il "tattoo" come una incisione sotto la pelle con un disegno e uno spirito.
Non si può determinare con esattezza quando la pratica del tatuaggio sia cominciata. Certo ci sono affreschi nelle grotte di uomini dipinti o tatuati già dal periodo neolitico. Il professor Francesco Bungaro scrive: "Già circa 60.000 anni prima di Cristo gli aborigeni australiani si dipingevano il corpo, si procuravano cicatrici, incidevano la parte inferiore del pene e allungavano le labbra vaginali". Però secondo me non è possibile accertare se i corpi erano veramente tatuati o solamente dipinti. Non c'è tuttavia alcun dubbio che le mummie egizie della dinastia undicesima (2065 -1745 a.C.) fossero tatuate. I tatuaggi su queste mummie prevalentemente femminili ci aiutano a determinare lo status sociale e la professione delle donne. Per esempio alcune erano sacerdotesse, ballerine e musiciste. Ancora più vecchio di queste mummie è il corpo tatuato di un cacciatore ritrovato all'interno di un ghiacciaio, nel 1991, in Alto Àdige (Südtirol). Questo corpo maschile dell'età della pietra, chiamato Otzi, ha quindici tatuaggi. Si stima la sua età in 5300 anni. La storia del tatuaggio non può essere raccontata in dettaglio qui. È importante notare che il tatuaggio ha svolto un ruolo in molte culture diverse, come quella occidentale e orientale, nel corso dei secoli. Per esempio, sia i Romani sia i Greci tatuavano i loro prigionieri e schiavi insieme con molti màrtiri cristiani. Per tutte le altre persone, il tatuaggio non era normale. Anche il piercing non era comune ma era un'eccezione. I centurioni romani utilizzavano il piercing sui capezzoli come segno di coraggio e virilità. Secondo il professor Francesco Bungaro nell'antico Egitto «il tatuaggio era usato per proteggersi dai diversi mali e pericoli e da recenti studi sembra che fosse utilizzato come "cura" per l'artrosi, una malattia di cui sono stati scoperti i postumi sullo scheletro ... Il piercing era considerato un segno di regalità ed era proibito alle persone senza "sangue blu"».
L'India ha un'antica tradizione di tatuaggio molto ricca. Questo non ci deve sorprendere. Il paese non è solamente molto grande. L'India si compone di tantissime culture diverse. Esiste ancora oggi l'antica tradizione rurale di tatuaggi tribali femminili come rito d'iniziazione prima del matrimonio. Il tatuaggio in India era ed è ancora molto spesso associato alla protezione contro le forze malefiche, alla magia e all'adorazione delle divinità indù. Nel mondo cristiano il tatuaggio era spesso proibito con la motivazione data da Costantino nel 325 d.C. L'imperatore romano affermò che il tatuaggio «rovinava ciò che era stato creato nell'immagine di Dio». Nel secondo Concilio ecumenico di Nicea, il Papa Adriano I vietò ogni tatuaggio. Questo divieto è stato ripetuto più volte nel corso dei secoli senza molto successo.
Fra i copti la pratica del tatuaggio è diffusa per rimarcare la propria identità cristiana in paesi come l'Egitto oppure l'Etiopia dove la maggioranza della popolazione è musulmana. Il tatuaggio più popolare è la croce tatuata sul polso o sul viso. Oggi in un paese sempre più fondamentalista, dove i cristiani sono perseguitati, la pratica copta del tatuaggio può costare la vita ai cristiani. C'erano santuarî, dove i frati stessi tatuavano croci e altri segni ai fedeli come testimonianza del loro pellegrinaggio. Forse il piú noto santuario dove i pellegrini potevano ottenere un tatuaggio fino agli anni quaranta era il Santuario di Loreto.
Si dice che la tradizione del tatuaggio a Loreto tragga origine dalle stimmate di san Francesco e che questa tradizione abbia un'origine mistica. Però nel corso degli anni sono apparse altre immagini tatuate sulla pelle, che rendono difficile parlare di un significato mistico. Non solo rappresentazioni di simboli religiosi come la Madonna di Loreto sono diventati comuni, ma anche temi come le spose, il nome della propria ragazza e scritti varî, per esempio "memento mori" (ricòrdati che devi morire). Il professor Bungaro scrive circa il lavoro dei frati marcatori: «La tecnica praticata dai monaci consisteva nell'uso di stampini di legno imbevuti con l'inchiostro e premuti contro la pelle per disegnarvi sopra l'immagine voluta, nel praticare successivamente una serie di punture sulla sagoma del disegno e nell'applicare infine un inchiostro che rendeva il disegno indelebile».
Nel corso dei secoli sono stati utilizzati molti diversi metodi di tatuaggio. La tecnica praticata a Loreto non è comune al giorno d'oggi. Normalmente la pelle viene trafitta con aghi sottili attraverso cui l'inchiostro costituito da sostanze vegetali o minerali è guidato sotto la pelle. La maggior parte dei tatuatori professionisti utilizza oggi una macchina elettrica inventata e brevettata nel 1891 da Samuel Reilly negli Stati Uniti, un apparecchio che evidentemente non è ancora stato migliorato, si dice. Come funziona? I piccoli aghi sfrecciano con una frequenza elevata attraverso una turbo guida. Il tatuatore usa quest'apparecchio come una penna e penetra la pelle in modo cosí preciso che questa può rimarginarsi sul tatuaggio dopo alcune ore.
Che cosa spinge le persone a tatuarsi? Ci sono molte ragioni, compresa la moda. Ciò che stimola un giovane a tatuarsi non è necessariamente la stessa ragione di un uomo o una donna di cinquant'anni. Ma non è un caso che il tatuaggio e il piercing siano così popolari ai nostri tempi.
Il filosofo e apologeta cattolico Corrado Gnerre e molti altri pensatori parlano di "corpofobia", che Don Marcello Stanzione descrive come un «tentativo misterioso ancorché incomprensibile, di ingegnarsi per rendere il proprio aspetto esterno più brutto e sgradevole magari attraverso la tatuomania, gli anelli al naso e alle labbra: tutte usanze tribali tipiche dei masai».
Aggiungo a questo commento quello di Ivo Quartiroli, curatore della casa editrice laica Apogeo - Feltrinelli: «I valori tradizionali di progresso, scienza, famiglia e religione vanno esaurendo la loro funzione di sostegno... si sta avvicinando una nuova era in cui torneranno i tipici simboli della pre-civiltà pagana e tribale: la cultura tribale, pagana, e il mondo antico greco hanno sempre riconosciuto diversi dèi invece di un Dio unico. Per accettare una società multietnica bisogna partire dall'accettazione della diversità tra le persone e all'interno di noi stessi. Auspichiamo la riappropriazione della spiritualità non mediata da moralismi e dogmi ecclesiali. La spiritualità che parte dalla sensazione di essere connessi. Connessi con sé stessi, con gli esseri viventi, con la terra e i suoi cicli. Una spiritualità che non necessita di luoghi di culto, non necessita di intermediari, non ha peccati né sensi di colpa». Questo è lo sfondo filosofico del mondo del tatuaggio e piercing. Per saperne di più su quest'argomento vi consiglio la magistrale opera del grande filosofo cattolico brasiliano Plinio Corriera di Oliveira, "Rivoluzione e controrivoluzione".
Per quanto riguarda la popolarità del tatuaggio e piercing tra i giovani scrive don Marcello Stanzione: «I tatuaggi e i piercing non sono altro che riti d'iniziazione per invitare i ragazzi e i giovani a far parte di un culto tribale e primitivo. Attraverso la modificazione del corpo, i giovani aderiscono consapevolmente o inconsapevolmente alla nuova era pagana». Ma quest'era è solamente pagana, cioè senza valori? Penso di no. Leggo dalla rivista più importante sul tatuaggio, Tattoo Gallery: «Presso quasi tutti i popoli primitivi, il tatuaggio era associato al culto dei demoni e veniva praticato durante riti a loro dedicati da santoni o maghi. In questo tipo di tatuaggio aveva molta importanza il flusso del sangue che usciva dalle ferite, il quale porta con sé fuori dal corpo gli spiriti maligni che vi sono entrati».
Si può naturalmente protestare contro questa connessione con il Male e dire che i cristiani che desiderano tatuaggi certamente non desiderano alcun contatto con gli spiriti maligni. Questo è probabilmente vero. Racconto il caso di un giovane svizzero di san Gallo di nome Markus. Dopo la sua conversione, Markus voleva cominciare una nuova vita da cristiano. Come segno della nuova vita ha chiesto di essere tatuato con la parola Gesù sul braccio sinistro e con un'immagine della Madonna sul bicipite destro. Per lui i suoi tatuaggi sono simboli della sua fede. Dice che ogni volta che ha difficoltà guarda i tatuaggi e riceve nuova forza. Di fronte all'argomento che il nostro corpo è il tempio di Dio e non dovremmo deformarlo risponde: «Ogni religione adorna i suoi templi e noi tatuati consideriamo il corpo tatuato come un tempio». Per Markus i suoi tatuaggi non sono solamente decorazioni per il corpo. Sono segni della sua fede. Non è l'unico che la pensa così. Ci sono altri cristiani praticanti che la pensano nello stesso modo. Ma questo fatto da solo non è un argomento convincente, anche se dobbiamo analizzare seriamente i loro argomenti. E la maggior parte dei tatuati giovani non sono credenti. Non possiamo negare che il tatuaggio e il piercing sono caratteristiche della cultura giovanile, una cultura a cui molti adulti partecipano.
Motivazioni sociali e psicologiche del tatuaggio
Quali sono le motivazioni sociali per ottenere un tatuaggio nella società occidentale? Cito la lista data dalla Laser Medical Center a Milano: Ci si tatua per: a) rendere indelebile un episodio o un momento particolare della propria vita (la nascita di un figlio, la morte di un caro, il legame con un amico/fratello...), b) impreziosire il proprio corpo con un simbolo che comunica ciò che si ha dentro, c) sentirsi parte riconosciuta di un gruppo ("i tatuati"). d) seguire le mode e gli stili del momento, per farsi accettare meglio dalla società in cui si vive.
Il noto tatuatore milanese Mino Spadaccini spiega la motivazione per il tatuaggio ancora più vividamente: «Questa mania sta crescendo. Alla base c'è un discorso sull'esibizionismo, un discorso sulla moda, sul desiderio di uguagliare l'amico o l'amica che l'ha già fatto, ma secondo me ... la cosa principale è che abbellisci te stesso, aggiungi qualcosa in più ... aggiungi una cosa indelebile e quindi c'è il brivido che non va più via, l'unica cosa che non riesci a cancellare di te stesso, puoi cambiare tutto, ma il tatuaggio no ... è uno sposalizio per sempre, è più importante del matrimonio».
Torniamo alla domanda: perché i tatuaggi e i piercing sono così popolari? Fino agli anni ottanta i tatuaggi erano più o meno simboli di ribellione. Il movimento Punk voleva mostrarci che i suoi "membri" erano persone con un'identità individuale. Dicevano: «Non rientro in questa cultura, in questa società, in questa Chiesa. lo sono un outsider ed è bene così». Non dico che non troviamo questi atteggiamenti tra alcune persone anche oggi, ma penso che la maggior parte delle persone che porta un tatuaggio o hanno un piercing, soprattutto tra i giovani, lo fanno perché pensano che sia "fico". Inoltre, viviamo in una società consumistica nella quale è sempre più difficile distinguerci dagli altri. Tutti, giovani e meno giovani, vogliono indossare i jeans e le scarpe sportive. Per i tatuati sono molto importanti i simboli come i tatuaggi. Dice Markus dalla Svizzera: «Non essere notato significa essere al di fuori di un gruppo ed essere un outsider è come la morte vivente». Come dobbiamo intendere il tatuaggio e il piercing dal punto di vista culturale? Per rispondere alla domanda mi riferirò alla ricerca di due autori, lo studioso scozzese Victor Turner e il teologo protestante Markus Ansgar Friedrich. Per entrambi un simbolo è un segno il cui significato si cambia a seconda della persona che lo utilizza, come pure secondo l'ambiente e il contesto specifico in cui viene utilizzato. Friedrich pone le domande: «Chi si fa contagiare? Da che cosa e perché? In che tipo di società e con quali prospettive per il futuro? Quale fede o religione?» Quando qualcuno mette un piede oltre la soglia di un negozio di tatuaggi per la prima volta, quella persona prende una decisione. Supera una soglia interna. Fa un passo che cambia definitivamente il suo aspetto fisico e forse la sua immagine corporea. È anche disposto ad accettare il dolore che fa parte integrante del processo del farsi un tatuaggio.
Theo di Amburgo in Germania, il cui corpo è tatuato dalla testa ai piedi, porta un tatuaggio col suo motto: «Impara a soffrire senza lamentarti». Il primo tatuaggio è sempre un rito di passaggio. Naturalmente si tratta di un rito di passaggio in un senso diverso da quello delle società agricole in cui il tatuaggio significa che il ragazzo è diventato un uomo: è un rito di passaggio individuale. L'antropologo e professore all'Università di Strasburgo David Le Breton descrive il tatuaggio come un processo di costruzione di nuove forme d'identità. II tatuato prende realmente possesso del suo corpo. «Nelle interviste con tatuati ─ dice Le Breton ─, ricorre spesso la spiegazione: "Ho fatto questo tatuaggio per riappropriarmi del mio corpo"».
Lo psichiatra Marco Cannavicci esprime pensieri simili: «Diventando parte integrante della propria identità personale, il tatuaggio "porta fuori" qualcosa di noi che in genere viene tenuto nascosto o non espresso. In questo senso, può rappresentare un modo per dichiarare la propria posizione rispetto al mondo, esteriorizzare quindi il proprio modo di essere davanti agli altri. In una società in cui le differenze sociali sono diventate meno palpabili, il tatuaggio aiuta a riconoscersi come parte di un gruppo o movimento della vita in cui è ancora possibile trasgredire». Il professor Le Breton ha fatto molte ricerche sul tatuaggio. In un'intervista risponde alla seguente domanda: Quale ruolo hanno sofferenza e dolore nell'esperienza di un corpo (per lo più un corpo giovane) tatuato?
«Il dolore non è un motivo sufficiente per resistere alla tentazione di farsi tatuare, o di farsi applicare un piercing. Al contrario, moltissimi clienti rimpiangono di non aver sofferto abbastanza. Mi sono più volte imbattuto in giovani che dichiaravano di voler ricominciare tutto da capo, rifacendosi il piercing o il tatuaggio, scegliendo un operatore che godesse la fama, di essere più doloroso. Il tatuaggio fa male, ma molti - e badi: senza essere masochisti - sostengono di apprezzare proprio quest'aspetto dell'esperienza, perché è il dolore a confermare l'importanza di quello che stanno facendo. Il dolore agisce come memoria dell'evento: è la prova della sua solennità».
Vorrei aggiungere: il dolore è anche la prova del suo coraggio. Con quest'enfasi sul dolore, non dovrebbe sorprenderci che il branding sia diventato popolare. Non stiamo parlando del marchio sul bestiame. La parola "branding" deriva dell'inglese 'to brand'' marchiare a fuoco, e significa che le persone devono resistere per un po', mentre qualcuno infigge loro sulla pelle uno stampo riscaldato a una temperatura di 1000 gradi centigradi.
Che cosa accade ai giovani che vogliono farsi tatuare? Non è forse vero che corrono il rischio di perdere il gradimento dei genitori e l'apprezzamento dei loro amici? Questo è il primo passaggio. Il secondo passaggio è quello di riporre la loro fiducia nelle mani del tatuatore che probabilmente è un estraneo. Essi si affidano attraverso un rito a qualcuno che non conoscono. Il terzo passaggio è quello di essere disposti ad accettare il dolore e molto spesso la paura di una malattia. Il quarto passaggio è il momento scelto per mostrare il tatuaggio. Questo passo comprende la scelta della prima e seconda e forse della terza persona privilegiata per vederlo. Si nota qui un'interazione di rivelare e di nascondere. Il primo tatuaggio è di rado visibile in ogni momento. Che cosa è successo qui? Il mondo del neo tatuato si trasforma. Ha un marchio sul corpo visibile, anche se non è sempre visibile. Un crocefisso al collo si può facilmente rimuovere, una croce tatuata no. Il tatuaggio offre ai giovani un po' di sicurezza, un po' di protezione.
Markus Ansgar Friedrich pone il tatuaggio nella categoria di una religione pop che assume rilievo dovunque la vita sia minacciata da nemici naturali e umani. Secondo lui le grandi banche internazionali, la moneta unica, il governo, forse anche la Chiesa non possono proteggerci più. Però tutti hanno bisogno di un senso di sicurezza. Qual è il tatuaggio tipico di un marinaio? L’ancora, un segno di appartenenza e di speranza. Le raffigurazioni tatuate hanno spesso uno scopo apotropaico, per esempio raffigurazioni di scorpioni e leoni. Sono tenuti a proteggere i tatuati dal pericolo del male. Questa è la ragione per cui le raffigurazioni sono intimidatorie o spaventosamente brutte. Con una tigre aggressiva tatuata dovrebbe essere possibile scongiurare l'aggressione. Anche la croce offre una protezione. Si pensa: "lo sono cristiano. A causa della mia croce tatuata, nessuno può farmi del male".
Considerazioni mediche sul tatuaggio
Secondo il punto di vista di quelli che amano i tatuaggi, essi sono un'opera d'arte, un abbellimento del corpo. Ma che cosa è un nuovo tatuaggio considerato dal punto di vista medico? È una ferita della pelle che deve essere trattata. Quali sono i rischi o le conseguenze di un tatuaggio? Cito qui dalle linee guida del Ministero della Salute in Italia del 27 aprile 2004: Numero 6932. Il documento è intitolato: "Linee Guida per l'esercizio delle attività di tatuaggio e/o piercing" e menziona quattro complicazioni relative ai tatuaggi:
1. "Reazioni allergiche: disturbi del sistema immunitario caratterizzati da uno squilibrio della reattività immunologica, che determina reazioni anomale al contatto con determinate sostanze (allergeni).
2. Granulomi: noduli che si formano attorno al materiale iniettato che il corpo percepisce come estraneo.
3. Cheloidi: eccessiva formazione di tessuto cicatriziale nel processo di cicatrizzazione di una ferita. Le aree anatomiche più predisposte sono il torace, le spalle e il collo.
4. Complicazioni da risonanza magnetica nucleare (RMN): si sono verificati casi d'interferenza con la qualità delle immagini". Ancora più dettagliate, sono le Linee Guida per la prevenzione dei rischi derivanti dell'attività di tatuaggio e piercing del Maggio 2010.
Questo documento eccellente è stato pubblicato dall'Azienda per i servizi sanitari Numero 4 "Medio Friuli". Simili a queste due linee guida sono le avvertenze sui rischî della Food and Drug Administration (L'Agenzia per gli alimenti e i medicinali). Quest'agenzia (abbreviato in FDA) è l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici.
5. Infezione. Anche con l'utilizzazione di un nuovo ago, le attrezzature per tatuaggi sono tuttavia difficili da sterilizzare. Quando viene utilizzato un apparecchio che non è sterile, c'è un rischio di trasmissione di malattie ematica come l'epatite o HIV. Gli studi negli Stati Uniti indicano che farsi un tatuaggio aumenta il rischio di prendere l'epatite C del 300 per cento. A causa di questi rischî d'infezione, l'American Association of Blood Banks (l'Associazione americana di banche del sangue) richiede un'attesa di un anno tra l'ottenimento di un tatuaggio e la donazione di sangue. Il tempo di attesa dopo un tatuaggio varia da paese a paese e da regione a regione.
Stando alla Guida dei Consumatori italiana:
«La Croce Rossa sta tentando, di incoraggiare molte persone alla donazione del sangue, ma la gran parte dei volenterosi donatori vengono spesso rifiutati. Una delle ragioni di ciò è nell' aumento della popolarità dell'arte della decorazione del corpo (tatuaggi, piercing); se avete fatto un tatuaggio o aggiunto un piercing nel corso dell'ultimo anno correte il rischio di non essere considerati idonei, in accordo con le regole esistenti, per la donazione del sangue».
Tanti calciatori portano un tatuaggio o diversi tatuaggi ma c'è un'eccezione molto importante: Cristiano Ronaldo. Il 30 Giugno gli è stato domandato la ragione per cui lui non portasse tatuaggi. La sua riposta? «Non ho tatuaggi perché m'impedirebbero di donare il sangue». Ronaldo dona il sangue regolarmente. Lui è anche donatore del midollo osseo. I nostri giovani hanno bisogno di modelli. Se si sta discutendo con i giovani per convincerli a non farsi un tatuaggio non aiuta molto il fatto che il Vescovo o il parroco non abbia un tatuaggio. Ma sentire che Ronaldo non ha un tatuaggio e conoscerne il motivo, cioè per poter donare il sangue, potrebbe aiutare un giovane a fermarsi e pensare per un attimo. Almeno così io credo.
Ci sono altre malattie infettive, per esempio la lebbra, la tubercolosi e la rosolia che possono essere trasmesse con l'uso di tatuaggi e di piercing anche ai nostri giorni soprattutto nei paesi in cui vengono trascurate norme igieniche. Il secondo rischio citato dalla Food and Drug Administration è quello di Reazioni allergiche. Anche se le reazioni allergiche ai pigmenti del tatuaggio sono relativamente rare; tuttavia quando si verificano, possono essere particolarmente fastidiose perché i pigmenti possono essere difficili da rimuovere. Di tanto in tanto, le persone possono sviluppare una reazione allergica ai tatuaggi che hanno avuto per anni. Il terzo rischio che abbiamo visto sulla lista delle linee guida del Ministero italiano della Salute sono le complicazioni da risonanza magnetica nucleare RMN): «l'interferenza con la qualità delle immagini». La Food and Drug Adminstration informa che tante persone con tatuaggi o trucco permanente provano gonfiore o una sensazione di bruciore alla zona tatuata. Il quarto rischio citato dall'Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali sono i problemi di rimozione a causa dell'insoddisfazione del cliente. Nonostante i progressi nella tecnologia laser, la rimozione dei tatuaggi è un processo doloroso, anche se il dolore varia a seconda della persona e della zona trattata. Di solito coinvolgono diversi trattamenti e spese notevoli. Le spese della laser-terapia per rimuovere tatuaggi dipendono da una serie di fattori, il prezzo delle apparecchiature laser stesse - fino a 140.000 euro - la dimensione dei tatuaggi, i loro colori, la parte tatuata del corpo e da quanti anni hanno i tatuaggi. Normalmente per rimuovere un tatuaggio sono necessarî tra cinque e venti trattamenti. In Europa o in America settentrionale ci si può aspettare di pagare almeno 100-300 euro a trattamento. Ho consultato un sito web italiano (www.inerboristeria.com) riguardo alle spese della laserterapia per rimuovere tatuaggi. Cito: «Dal momento che la rimozione del tatuaggio può richiedere diversi trattamenti per essere completata, il costo totale potrebbe andare da un minimo di 1.000 fino a un massimo di 10.000 curo».
Non c'è nessuna garanzia che i tatuaggi scompariranno completamente perché non è sempre possibile eliminare tutto il pigmento. Le particelle d'inchiostro verranno eliminate attraverso il sistema linfatico. Il professor Francesco Bungaro dice:
«L'esito dipende dalla profondità del tatuaggio, dall'uso dei colori (agisce meglio se sono definiti e peggio se sono sfumati), dalla zona corporea (più facile su schiena e glutei che sono zone più resistenti, più difficile su braccia, caviglie e seno, zone più delicate), dal tipo di pelle (agisce meglio sulle pelli chiare perché crea un contrasto maggiore con il tatuaggio e perché il laser funziona meglio con le differenze cromatiche».
Inoltre i colori reagiscono diversamente al laser. Per esempio il verde scuro è molto difficile da eliminare, mentre il nero è meno difficile. La rimozione dei tatuaggi ha anche i suoi rischi, reazioni allergiche e infezioni. Con il laser i pigmenti vengono arsi dal calore, che aumenta la volatilità delle sostanze chimiche e genera nuove sostanze cancerogene. Secondo un recente studio in Germania, rimuovendo pigmenti rossi e gialli per irraggiamento il laser può aumentare le concentrazioni di molecole tossiche fino a settanta volte. Comunque per donare il sangue dopo la rimozione si devono aspettare almeno quattro mesi. Sebbene la terapia laser sia il metodo di scelta per rimuovere i tatuaggi, esistono altri metodi attualmente usati. La salas-abrasione o elettrosalatura con fresa o con cristalli salini è una rimozione chirurgica cruenta per chi ama il dolore, ma è possibile usare un anestetico locale prima della procedura. Dopo il trattamento può rimanere una cicatrice pigmentata e a volte brutta.
Un secondo metodo è la dermoabrasione, un intervento chirurgico anche usato per guarire la cicatrice, e le lesioni pre-cancerose. Questo metodo si avvale di ciò che può essere descritto come uno strumento di levigatura per togliere l'inchiostro tramite sfregamento o carteggiatura degli strati più superficiali della pelle. È buono per tatuaggi molto piccoli e anche meno invasiva della terapia laser. Un terzo metodo è la rimozione con acido tricloroacetico, un altro metodo chimico, anche una procedura dolorosa. Un quarto metodo spesso utilizzato in Nord e Sud America è la coagulazione con infrarossi o il trattamento a raggi infrarossi. Si usa questo metodo in Europa per alcuni trattamenti per esempio il trattamento di emorroidi ma non si usa con molta frequenza per la rimozione dei tatuaggi. La luce infrarossa viene utilizzata per bruciare lo strato di pelle che contiene l'inchiostro del tatuaggio. Il trattamento sfuma il tatuaggio. Si forma una crosta. Quando la crosta cade, l'inchiostro va o scompare con essa. Tutti i colori reagiscono bene a questo metodo che secondo me è il metodo migliore e normalmente il più economico. Purtroppo non può essere utilizzata la coagulazione con infrarossi sulla gente di colore. Il trattamento a raggi infrarossi è il metodo di scelta per ex detenuti ed ex membri delle gang che vogliono vivere una vita normale e trovare un lavoro.
Vale la pena ricordare qui il programma Adios Taniajes iniziato dalla società missionaria americana, i Padri e Frati di Maryknoll nel 2000 a san Pedro Sula in Honduras. Ci sono molte gang a san Pedro Sula. Ognuna di esse ha il suo logo che i membri portano su di sé tatuati. Guerra tra gang e omicidi sono comuni. Un tatuaggio visibile della propria banda nel territorio controllato da un'altra gang è molto pericoloso. Molti datori di lavoro non impiegheranno giovani con tali tatuaggi. Ma dopo due anni e mezzo di attività, il programma Adios Taniajes è riuscito a rimuovere i tatuaggi da più di 14.000 giovani a san Pedro Sula. Il programma è gestito da Maryknoll in quattro paesi dell'America centrale, ma l’ordine non è l'unica organizzazione che aiuta gli ex membri delle bande togliendo i loro tatuaggi e contribuendo a reintegrarli nella società. Simile al programma Adios Tatuajes è quello introdotto nel 2007 da laici cattolici nella diocesi di Austin, Texas sotto il nome dello St. Dismas Tattoo Removal Ministry (Ministro san Dísma per la rimozione dei tatuaggi). Da allora si è diffuso ad altre diocesi e regioni degli Stati Uniti. Il trattamento a raggi infrarossi, come ogni metodo di rimozione dei tatuaggi non può garantire che tutte le tracce di un tatuaggio vengano rimosse. Questo trattamento, tuttavia, è relativamente poco costoso soprattutto perché l'apparecchiatura costa non più di 10.000 Euro invece di 100.000 (costo delle apparecchiature laser più economica per tatuaggi) e perché non richiede la presenza di un medico o di un infermiere. In breve non è un metodo per fare soldi com'è in realtà il caso della terapia laser.
In Italia ci sono oggi molti centri medici specializzati nella rimozione di tatuaggi con la terapia laser. Il tatuaggio non è solamente un ostacolo per vecchi membri di una gang, di una banda. Come scrive il professor Andrew Timming della scuola di Management all'Università di St. Andrews in Scozia, tatuaggi in posti visibili riducono la possibilità di trovare un lavoro. Nel suo studio Timming e i suoi colleghi hanno intervistato 15 manager di aziende che erano responsabili delle assunzioni presso diverse società, tra cui librerie, banche, alberghi, enti pubblici ed università. Il professor Timming ha riportato che la maggioranza degli intervistati aveva giudicato inaccettabile la presenza di uno o più tatuaggi sul corpo del candidato. L'impressione principale che hanno riportato i manager di fronte al candidato tatuato è stata quella di una persona sporca e magari anche un delinquente. Tra i tipi di tatuaggi più accettabili, vi erano quelli a motivo floreale oppure farfalle o altri simboli innocui; invece quelli rappresentanti teschi, ragnatele, morte e altre situazioni giudicate negative sono stati quelli oggetto di maggior rigetto e considerati offensivi. È vero che sempre più datori di lavoro assumono persone tatuate a condizione che i tatuaggi non siano offensivi. Tuttavia, in una società in cui la disoccupazione è alta i tatuaggi possono costituire un ostacolo per ottenere un posto di lavoro.
Indubbiamente è più sicuro tatuarsi nei paesi occidentali piuttosto che in altre parti del mondo perché ci sono più alte probabilità che gli operatori usino attrezzature sterilizzate. Ma non si deve presumere che sia sempre così. Nel 2003 la regione italiana della Toscana è stata la prima ad approvare leggi per regolamentare tatuaggi e piercing. Per esempio è vietato eseguire tatuaggi e piercing ai minori di diciotto anni senza il consenso dei genitori. La legge prevede anche un obbligo formativo per tutti gli operatori di tatuaggi e piercing. Spiegò Enrico Rossi che nel 2003 era in Toscana assessore regionale al diritto alla salute: «Con questa decisione abbiamo voluto tutelare i cittadini dai rischi che corrono se si rivolgono a chi s'improvvisa tatuatore o piercer, ma non possiede i requisiti igienici e la preparazione professionale in grado di garantire la salute dei propri clienti. Basti pensare che l'ottanta per cento degli operatori dispone di una sterilizzatrice, ma soltanto metà di loro la usa correttamente. Ecco quindi l'importanza della formazione, dei controlli e delle sanzioni per gli inadempienti». Spero che oggi la situazione in Toscana sia meglio di allora.
Ora voglio parlare dei rischi provocati dalla mancanza di sterilizzazione, in particolare dagli ingredienti dell'inchiostro usato per fare il tatuaggio. In altre parole, anche se si va in uno studio per tatuaggi con i più elevati standard igienici, rimane comunque la possibilità di infezioni cutanee gravi. Due anni fa c'è stata negli Stati Uniti, in quattro stati, un'insorgenza d'infezioni della pelle causate da un tipo di batteri chiamato "nontuberculous mycobacteria (NTM) (microbatteri non tubercolari)". Queste infezioni richiedono un minimo di quattro mesi di trattamento con due o tre antibiotici. Questo tipo d'infezione può portare ad altre condizioni tra cui malattia polmonare, infezione da stafilococco e a infezioni di altri organi. La fonte delle infezioni in New York era un inchiostro grigio contaminato proveniente dall' Arizona.
Purtroppo infezioni da NTM (microbatteri non tubercolari) non sono l'unica cosa di cui preoccuparsi se si vuole ottenere un tatuaggio. Il Centro Nazionale per la Ricerca Tossicologica negli Stati Uniti ha trovato sostanze cancerogene tra gli ingredienti d'inchiostri per tatuaggio, per esempio metalli pesanti come piombo, titanio e cadmio così come gli idrocarburi. Alcuni inchiostri contengono coloranti «adatti per l'inchiostro tipografico o la vernice auto». L'inchiostro nero presenta problemi dal punto di vista dei cancerogeni. Quest'inchiostro contiene spesso idrocarburi policiclici aromatici. L'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente (Environmental Protection Agency) dice che questi idrocarburi sono (cito): «tra i cancerogeni della pelle più potenti e ben documentati». Secondo l'Agenzia c'è un aumento del numero dei casi di melanoma cutaneo associati con i tatuaggi. Uno studio condotto da Jorgen Serup, professore di dermatologia all'ospedale universitario di Copenhagen, ha rilevato composti cancerogeni in tredici dei ventuno inchiostri per tatuare utilizzati in Europa. Nello stesso modo le Tattoo Ink Manufacturers of Europe (L'Associazione dei fabbricanti di inchiostro per tatuaggi in Europa) riconosce questi pericoli e aggiunge che fino al 30 % dell'inchiostro utilizzato in studî per tatuaggi, contiene microbi, che in casi estremi potrebbero portare alla morte. Quest'avviso si può leggere sul sito web dell'associazione.
L'Henné, una colorazione fatta da una pianta, è approvata solo per l'uso come tintura per capelli negli Stati Uniti. Non è approvato per applicazione diretta sulla pelle, come nel processo di decorazione organismo chiamata "mehndi". Quest'uso non autorizzato di un additivo colore rende questi prodotti adulterati e quindi illegale. Un avviso d'importazione è in vigore per henné destinati a essere utilizzati sulla pelle. Perché henné produce tipicamente un marrone, arancio-marrone, o una tinta bruno-rossastro, altri ingredienti devono essere aggiunti per produrre altri colori, come quelli commercializzati come "henné nero" e "henné blu." Anche le tonalità marroni di prodotti commercializzati come henné, possono contenere altri ingredienti destinati a renderli piú scuri o prolungare la durata del colore. Il cosiddetto "henné nero" può contenere il "catrame" colore p-fenilendiammina, noto anche come PPD, che è permesso solo per l'uso di tintura per capelli. In alcuni casi, il cosiddetto "henné nero" consiste solo in tintura di capelli, che l'artista mescola direttamente dalla confezione e applica alla pelle del cliente. PPD e alcuni altri ingredienti di tinture per capelli possono causare reazioni in alcuni individui. Questa è la ragione per cui sulle tinture per capelli ci deve essere una dichiarazione di cautela e le istruzioni per fare un "patch test" su una piccola zona della pelle prima di utilizzarli. Henné, innocuo? Sì, come un serpente velenoso.
Il piercing segno di schiavitú
IL PIERCING a differenza del tatuaggio non ha una lunga storia in molte culture, ma la pratica, tuttavia, è antica. Secondo Esodo 21,6 e Deuteronomio 15,7, indossare orecchini ERA UN SEGNO DI SOTTOMISSIONE AL DOMINATORE OPPURE AL PADRONE. «Allora il suo padrone lo condurrà davanti a Dio, lo farà accostare al battente o allo stipite della porta e gli forerà l'orecchio con la lesina; quegli sarà suo schiavo per sempre» (Esodo 21,6). La parola piercing deriva dall'inglese "to pierce" (forare, perforare) e ha cominciato, secondo la psicoterapeuta e sessuologa Giuliana Proietti, ad essere praticato negli anni 70/80 negli ambienti punk, nelle comunità omosessuali, tra i praticanti del sado-maso e tra i feticisti, insomma tra tutti coloro fortemente propensi ad una vita "fuori dagli schemi". Sì, una vita "fuori dagli schemi". Non è politicamente corretto dire "una vita perversa". Oggi le perversioni si chiamano le preferenze. Nella coppia omosessuale o sado-maso, chi portava il piercing era solitamente lo "schiavo", e i suoi anelli ai genitali o ai capezzoli erano il simbolo di sottomissione al "padrone". Questa è la storia poco edificante del piercing.
Oggi il piercing è una moda praticata da differenti persone per età, ceto sociale, e cultura, ma particolarmente tra i giovani. C'è anche un altro piercing. Cito qui ancora la psicoterapeuta Giuliana Proietti che come sessuologa ha scritto ampiamente sul piercing genitale. Non voglio parlare qui in dettaglio su questo argomento. La dottoressa dice: «Piercing molto più 'pesanti' e dunque completamente fuori dal discorso della tendenza del momento, sono ad esempio il taglio della lingua, in modo da renderla biforcuta e il "dental" piercing, con applicazione di capsule d'oro e brillantini, oppure "lo scaring" (tagli in profondità per ricavare cicatrici indelebili) e il branding (marchi a fuoco), o "il cutting" (il corpo viene tagliuzzato). In questo caso si tratta di scelte 'estreme': una sorta di "acting out", ovvero compiere un atto che esprima e riesca a sedare i pensieri angosciosi che affollano la mente. Farsi un piercing piace alle persone perché:
- consente di raggiungere gli ideali di bellezza dettati dalla moda del momento; suscita stupore e curiosità, catalizzando l'attenzione di chi guarda ed in molti casi crea scandalo;
- è un modo per essere al centro dell'attenzione, per uscire dall'anonimato, per trasgredire;
- è un'espressione di "diversità" dalla massa (anche se poi la moda tende invece ad omologare i comportamenti, rendendo tutti simili nel loro voler essere diversi);
- è l'affermazione decisa di un diritto di disporre del proprio corpo come della propria identità e della propria vita;
- può rappresentare un forte impegno con sé stessi a ricordare un'esperienza, un amore, una persona per tutta la vita;
- può servire, specie nel piercing "pesante" ad esorcizzare il dolore e la morte e guadagnarsi un pezzo di eternità;
- spesso il fine del piercing nelle parti intime ha uno scopo funzionale più che di seduzione: si pensa, infatti, che questo intervento possa aumentare la sensibilità delle parti forate».
Anche per quanto riguarda il piercing dobbiamo chiederci a che età si possa ottenere. Giuridicamente piercing e anche tatuaggi sono considerati lesioni intenzionali che rimangono impuniti solamente se la persona interessata acconsenta all'intervento. La foratura dei lobi delle orecchie per orecchini sembra l'eccezione alla legge, nonostante il rischio d'infezione rimanga. Guardate da vicino uno degli autoritratti di Rembrandt e vedrete un lobo dell'orecchio infetto, un'infezione probabilmente causata da un piercing abborracciato. Più pericoloso del piercing al lobo è il piercing nell'orecchio superiore. Come dice il professor Francesco Bungaro: «Irrorazione nel lobo è normale mentre la cartilagine è una zona non irrorata e quindi con minori difese locali e sulla quale non possono arrivare gli eventuali antibiotici sistemici che fossero necessarî per un'infezione».
Due anni fa lo stato di New York ha approvato una nuova normativa riguardante il piercing. Il piercing è ammesso all'età di sedici con il consenso dei genitori, all'età di diciotto anni senza il consenso dei genitori. Il governatore Andrew Cuomo, ha detto a quel tempo: «Il piercing può portare a gravi rischî per la salute ed è nostro obbligo come newyorkesi e genitori di assicurarci che i nostri ragazzi stiano prendendo ogni precauzione per rimanere sani e sicuri». La California ha una legge simile. Nel Regno Unito il piercing dei genitali non è consentito prima dei diciotto anni. Nel giugno di quest'anno, l'Austria ha approvato una tra le leggi più chiare relative al piercing e al tatuaggio. Gli operatori dei negozi di piercing o tatuaggi devono informare i giovani e i loro genitori o tutori legali dei trattamenti necessari di rifinitura e di tutti i rischî. I giovani devono firmare che hanno capito l'informazione e sono d'accordo con il trattamento. Il piercing dei giovani di età inferiore ai quattordici è vietato. Se il giovane ha tra i quattordici e diciotto anni, il permesso dei genitori è necessario. Il tatuaggio è consentito per i giovani a partire dall'età di sedici, ma solo con il consenso scritto dei genitori. C'è ancora un'altra considerazione da fare soprattutto quando qualcuno ha molti piercing visibili. Può avere difficoltà a trovare un lavoro e può essere respinto in alcuni paesi. Pochi mesi fa Rolf Buchholtz, un tedesco con moltissimi piercing è arrivato a Dubai per una vacanza. Non gli fu permesso di entrare nel paese e fu subito rimandato in Germania sulla base del sospetto di praticare la magia nera. Non c'era niente associato alla magia nella sua valigia. La decisione era esclusivamente basata sull'aspetto.
Milioni di persone sono tatuati e portano il piercing. Ci sono molti studi sui rischi per la salute del tatuaggio e del piercing. Posso citare solo alcuni di questi. Per esempio, uno studio effettuato nel 2009 dall'Istituto di Dermatologia dell'Università Ratisbona in Baviera. L'Istituto ha effettuato un sondaggio su Internet nei paesi di lingua tedesca. In Germania la provenienza dei partecipanti è stata equamente distribuita in tutto il paese. C'erano 3411 partecipanti tatuati. Dopo il tatuaggio, il 67,5 % (sì 67,5!) dei partecipanti ha descritto problemi di pelle e il 6,6 % ha ammesso reazioni sistemiche. Quattro settimane dopo essersi fatto tatuare, il 9 % aveva ancora problemi di salute. Il 6 % di partecipanti ha indicato problemi di salute persistenti, e tra questi c'erano più donne che uomini. Lo studio dell'Istituto di dermatologia all'Università di Ratisbona conclude: 1) milioni di persone nel mondo occidentale presumibilmente hanno problemi di salute temporanei o persistenti dopo il tatuaggio; 2) i tatuatori iniettano diversi grammi d'inchiostro nella pelle, che in parte si diffonde nel corpo e rimane per tutta la vita.
Un altro studio condotto su 454 studenti negli Stati Uniti e pubblicato dal “Journal of the American Medical Association" ha registrato una percentuale di complicazione mediche pari al 17% dopo un piercing: si trattava d'infezioni, ma anche di cicatrici ed emorragie.
Aspetti biblici, religiosi e morali.
Lasciamo gli aspetti medici alle spalle ed esaminiamo ora gli aspetti biblici, religiosi e morali.
Cominciamo con la storia di Caino nel libro del Genesi. Affinché Caino non sia ucciso per vendicare l'uccisione di suo fratello, Dio gli dà un segno. Gli studiosi della Bibbia non sono d'accordo sul segno. Che cosa è? Il testo biblico non dice molto. Tutto fa supporre che si tratti di un segno corporale. Tuttavia, il problema principale è che questo segno sembra essere equivoco. Deve proteggere Caino, ma Caino resta maledetto. Il grande esegeta tedesco Claus Westermann non vede alcune contraddizione tra la protezione e la maledizione di questo segno. Secondo Westermann il segno in sé è neutrale. È un segno che Caino appartiene a Dio, che assume la responsabilità per il destino di Caino. Cioè Caino dipende interamente dalla grazia e misericordia di Dio. È vero che Caino non può essere vendicato ma la sua vita è maledetta. Che tipo di punizione è questa maledizione? Secondo Genesi 4,16: «Caino si allontanò dalla presenza del Signore è si stabili nei paesi di Nod, a oriente di Eden». Però, un paese con questo nome non è mai esistito. C'è una piccola eccezione. A Yorkshire in Inghilterra c'è un villaggio chiamato Land of Nod (paese di Nod). La parola "ebraico" Nod deriva dal verbo nadad che significa girare senza meta. Il paese di Nod è un paese dove Caino gira senza meta; in cui Caino è nessuno; un paese dove il rapporto con Dio è rotto; una regione minacciosa in cui non ci si sente benvenuto. In tale paese, segni di appartenenza come i tatuaggi sono importanti. Danno alla gente un senso di sicurezza, reale o falso. Senza aver ucciso qualcuno, come ha fatto Caino, ci sono moltissime persone che oggi vivono nel paese di Nod.
Il tatuaggio è sempre un rito religioso o quasi-religioso, un atto di culto sincretistico anche se il tatuato è ateo. Soprattutto, il tatuaggio è l'espressione del profondo desiderio dell'uomo di perpetuare sé stesso.
Veniamo infine agli aspetti morali ed etici. Cominciamo con le altre grandi religioni. Per quanto ne so, l'induismo non ha una posizione ufficiale su questo tema. Molte donne indù hanno il segno Bindi (cioè un puntino) sulla fronte, ma questo segno non è sempre un tatuaggio permanente. Ci sono anche buddisti con tatuaggi, ma un tatuaggio di Buddha potrebbe essere pericoloso. È stato causa di espulsione immediata per due turiste dallo Sri Lanka, quest'anno.
Per quanto riguarda l'Islam possiamo dire che la maggior parte considera il tatuaggio permanente "haram", che significa proibito o tabù. Secondo un hadith (cioè racconto) di Abu Juhayfah: il profeta (Maometto) ha maledetto sia il tatuatore sia il tatuato. Secondo un altro hadith, un tatuato è qualcuno che ha scelto Satana come suo amico e ha respinto Allah. La ragione principale data per il divieto di tatuaggio nell'islam è quella della mutilazione del corpo e dell'alterazione della creazione di Allah. Questa è la posizione dei musulmani sunniti. Che tutti gli sciiti siano d'accordo, è un'altra cosa. Invece, le donne beduine indossano spesso i tatuaggi.
La proibizione del tatuaggio nel giudaismo, vale a dire dell'ebraismo ortodosso e tradizionale, si basa su due versetti della Bibbia, il primo è Levitico 19,27 o 28 secondo la traduzione: «Non vi farete incisioni nella carne per un morto, né vi farete tatuaggi addosso. Io sono il Signore». Il secondo passo è Levitico 21,5: «I sacerdoti non si faranno tonsure sul capo, non raderanno i lati della barba e non si faranno incisioni nella carne». Sembra che si tratti del primo passo delle usanze pagane di lutto a quei tempi. Anche se il divieto potrebbe essere stato originariamente limitato alle usanze pagane di lutto, nel corso del tempo la proibizione è stata interpretata per includere tatuaggi in generale come troviamo li commento delle Tosafot sul Talmud bavli Gittin 20b. È importante notare che la spiegazione data per il divieto è che l'uomo è creato a immagine di Dio, b'tzelem Elohim. Il nostro corpo non è una nostra proprietà personale di cui possiamo beneficiare a piacimento. È un dono, ma un dono in prestito da Dio. Questo è un concetto molto profondo che vedremo tra breve. Questa proibizione si applica solo ai tatuaggi volontari. Va da sé che uno schiavo tatuato dal suo padrone o un prigioniero tatuato dai nazisti in un campo di concentramento non ha violato alcun precetto. Inoltre, non compresi nel divieto sono i tatuaggi che segnano il corpo o gli organi corporali per il trattamento salvavita. Alcuni rabbini potrebbero rifiutare di seppellire persone tatuate in un cimitero ebraico, ma non vi è alcun divieto generale. Certamente si vedono ebrei tatuati che non sono d'accordo con l'insegnamento del giudaismo sul tatuaggio oppure non sono a conoscenza dell'insegnamento. Fanno quello che vogliono, come anche moltissimi cattolici di oggi.
Da quello che vedo, la Chiesa è stata raramente così rigorosa sul tatuaggio come l'ebraismo, tuttavia ci sono alcune dichiarazioni negative. San Basilio il Grande nel IV secolo ha messo in guardia dal tatuaggio che ha definito una pratica pagana associata agli apostoli di Satana. Ho già menzionato il divieto di tatuaggi da Papa Adriano I nel 787 al Concilio di Calcuth in Inghilterra, un concilio sotto la direzione del Secondo Concilio di Nicea. Questo divieto generale è stato ripetuto nel corso dei secoli, ma senza molto successo. Si dice, in questo concilio che i cristiani che realizzano un tatuaggio religioso devono essere elogiati, ma io non ho visto il testo del concilio. È vero che un gran numero di Crociati erano tatuati. E anche vero che ancora oggi molti pellegrini ortodossi a Gerusalemme ottengono tatuaggi di croci nello studio della famiglia Razzouk che è in sede da quasi 300 anni. Secondo gli appassionati del tatuaggio la ragione per la proibizione della Chiesa era l'associazione del tatuaggio con le pratiche pagane. Secondo gli oppositori del tatuaggio era la mutilazione del corpo. Oggi non è politicamente corretto chiamare il tatuaggio mutilazione del corpo ma questo termine tecnico era usato per giustificare il divieto del tatuaggio nel cantone di Rema fino al 1996.
A quanto pare ci sono alcuni, forse molti, sacerdoti e laici che esercitano la funzione della liberazione o dell'esorcismo e che pregano su persone tatuate. Tra i più noti è il teologo Simone Iuliano, che ha scritto diversi libri sul Maligno. Egli descrive bene le conseguenze spirituali del tatuaggio:
«Detto tutto questo, qual è il problema, se ci facciamo tatuare una piccola figura, una colomba o una croce di Gesù stesso? Quando si acconsente alla tatuatura, si realizza un patto di sangue con la persona che realizza il tatuaggio, si apre la vita a qualunque spirito con il quale egli è legato, gli si permette di entrare in noi. A volte gli Indiani si facevano tatuare immagini di animali. In seguito essi chiamavano lo spirito di quegli animali e li invitavano a entrare dentro di loro per dare loro l'abilità che l'animale possedeva. Ciò dimostra che il tatuaggio è direttamente connesso con il regno degli spiriti. Tramite il consenso di sangue si apre un passaggio per permettere ai demoni di venirci dentro. Questo è il problema principale. Quando ci tatuiamo, apriamo la porta a spiriti demoniaci di tormento, spiriti impuri, anche se il tatuaggio non è la conseguenza di un gesto di ribellione, ma semplicemente un'espressione estetica. Sono venuti alcuni giovani cristiani a dirmi dell'esistenza di tatuatori cristiani. In realtà il fatto di tatuarsi immagini e simboli cristiani non fa alcuna differenza. I legami spirituali che si creano con chi realizza il tatuaggio e tutti i sui clienti sono esattamente gli stessi. La maledizione arriva lo stesso e i demoni entrano tramite questo varco».
Che cosa dobbiamo prendere in considerazione nella formazione di un giudizio morale su tatuaggi e piercing? Cominciamo con la Sacra Scrittura. Come ho già accennato in precedenza, ci sono due citazioni nel Levitico 19 e 21: «Non vi farete incisioni sul corpo per un defunto né vi farete segni di tatuaggio. Io sono il Signore» (Levitico 19, 28); «Signore disse a Mose: Parla ai sacerdoti ... i sacerdoti non si faranno tonsure sul capo né si raderanno ai lati la barba né si faranno incisioni nella carne. Saranno santi per i loro Dio e non profaneranno il nome del loro Dio...» (Levitico 21,5-6). Vi è inoltre anche la storia del confronto tra Elia e i profeti di Baal nel primo libro dei Re, al capitolo 18. Cito il versetto 28: «Gridavano a voce più forte e si fecero incisioni, secondo il loro costume con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue». Queste tre citazioni sono utili, sono parola di Dio, ma non sono sufficienti per dare un giudizio morale. Per molti teologi cattolici queste norme sono regole dell'Antico Testamento che non dobbiamo osservare oggi. Più importante se si vuole dare un giudizio morale è Genesi 1,27: «Dio creò l'uomo a sua immagine, a immagine di Dio la creò». L'antropologo spagnolo Ramón Lucas Lucas, della Facoltà di Filosofia dell'Università Gregoriana, commenta: «L'uomo è immagine di Dio nella totalità del suo essere, corpo e spirito». Si può dire che questo concetto, l’uomo creato a immagine di Dio, è uno dei temi più importanti del pontificato di Papa Giovanni Paolo II. Questo concetto si trova anche nel Catechismo al n. 364: «il corpo dell'uomo partecipa alla dignità di immagine di Dio: è corpo umano proprio perché è animato dall'anima spirituale, ed è la persona umana intera ad essere destinata a diventare nel Corpo di Cristo, il tempio dello Spirito».
In un articolo intitolato "Under the Needle: An Ethical Evaluation of Tattoes und body Piercings" (Sotto l'Ago: Una valutazione etica di tatuaggî e piercing) nella rivista Christian Research Journal, Lorne Zelyck, teologo all'Università di Alberta in Canada, identifica e discute quattro aspetti dell'immagine di Dio:
1) strutturale; 2) funzionale; 3) relazionale; 4) teleologico.
1) L'aspetto strutturale dell'immagine di Dio indica che gli esseri umani hanno la capacità di conoscere, di ragionare e di prendere decisioni morali (Gen 2,16- 17).
2) L'aspetto funzionale indica che gli uomini debbano agire come rappresentanti di Dio in terra, per il governo sulla natura (Gen 1,26;2,5).
3) L'aspetto relazionale dell'immagine di Dio indica che gli esseri umani hanno la capacità di rispecchiare l'unità della Trinità attraverso le relazioni con Dio e per glorificare Dio, e attraverso le relazioni con altri esseri umani.
4) L'aspetto teleologico indica che gli uomini sono creati per rendere visibile il Suo carattere.
La maggior parte di noi sentendo questi quattro aspetti dell'immagine di Dio potrebbe probabilmente giungere alla conclusione che tatuaggi e piercing sono una profanazione di questa immagine. Se si accettano i passi di Levitico come parola di Dio di attualità ancora oggi, i tatuaggi violano l'aspetto strutturale. Essi violano l'aspetto funzionale perché mutilano il corpo rendendolo suscettibile alle malattie. I tatuaggi violano l'aspetto relazionale perché creano spesso uno scandalo e provocano divisione nella società. Come dice lo psichiatra Armando Favazza: «Molte persone - soprattutto quelli appartamenti a gruppi non conformisti - si fanno tatuare per dimostrare la loro sfida dell'autorità tradizionale. Molti studi collegano una molteplicità di tatuaggi con una personalità antisociale ed un'incidenza più elevata di comportamenti assaltativi».
¿Che cosa dice dell'aspetto teleologico dell'immagine di Dio? I tatuaggi glorificano Dio? Più spesso esaltano il brutto e l'empio. È sorprendente che ci siano anche cristiani - forse non molti - che sostengono non solo che i tatuaggi siano morali, ma che anch'essi mostrerebbero l'immagine di Dio. Io trovo le loro argomentazioni deboli ma, in tutta franchezza, devo menzionare le loro affermazioni:
1) I tatuaggi dimostrano l'immagine di Dio perché gli esseri umani sono creati con la capacità di riconoscere la bellezza artistica. Ci si può dunque decorare seguendo questa capacità. 2) I tatuaggi dimostrano l'aspetto funzionale dell'immagine di Dio perché gli uomini hanno il libero arbitrio di fare quello che vogliono con i loro corpi: «È il mio corpo e posso farne quello che voglio». Purtroppo tale ragionamento è utilizzato per giustificare anche l'aborto. E come facciamo a capire 1 Corinzi 6, 19-20?: «Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. Poiché foste comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo».
3) Si dice che i tatuaggi dimostrino l'aspetto relazionale dell'immagine di Dio, perché creano diversità tra i membri del corpo di Cristo. Io mi domando: non c'è abbastanza diversità senza tatuaggi?
4) Infine, si dice che i tatuaggi dimostrino l'aspetto teleologico perché sono un mezzo con cui un cristiano può comunicare il carattere di Dio. Io non sono certo che cosa s'intenda qui. Forse una croce tatuata potrebbe trasmettere l'amore di Dio.
Il professore di Teologia morale alla Facoltà teologia dell'Italia Centrale a Firenze, Don Gianni Cioli, riassume molto bene alcune riserve nei confronti del tatuaggio: «Le riserve si possono ricondurre a tre ragioni fondamentali. La prima ragione è che i tatuaggi possono costituire, specie se praticati senza le dovute cautele, un pericolo per la salute. La seconda ragione è che la moda adesso in voga è spesso collegata a una cultura della trasgressione e a una tendenza all'esibizione provocatoria ed erotizzata del corpo, indubbiamente problematiche per la morale cristiana. La terza ragione e che la cultura che ha incrementato l'attuale moda ha talora radici nell'esoterismo e perfino nel satanismo: un simbolo apparentemente innocuo proposto dalla cultura del tatuaggio potrebbe avere significati nascosti che un cristiano dovrebbe sicuramente aborrire, anche perché si tratta di segni sul corpo che rimangono e che non è facile cancellare».
Il professor Bungaro aggiunge: «Il nemico camuffa: dietro l'aspetto estetico c'è un leone ruggente, come dice S. Pietro, che cerca sempre qualcuno da divorare; e S. Paolo ci mette in guardia dai rischi che dobbiamo affrontare: Rivestitevi dell'armatura di Dio per poter resistere alle insidie del Diavolo... Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potete spegnere tutti i dardi infuocati del Maligno: prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello spirito, cioè la parola di Dio...».
Ci sono alcuni esorcisti e altre persone nel ministero della liberazione che hanno esperienza con persone tatuate. Possiamo leggere la loro esperienza nel libro dal teologo Simone Iuliano: Conosci il tuo avversario? Questo libro è scritto in collaborazione con Padre Mario Granato. L'autore sostiene che ogni tatuaggio è almeno una consacrazione indiretta a Satana. Dice anche che un sacerdote di Satana ha l'obbligo di consacrarsi proprio con il tatuaggio. Inoltre, Simone luliano descrive le difficoltà che i tatuati hanno durante le preghiere di liberazione o l'esorcismo. Hanno infatti la sensazione che le zone tatuate brucino.
I tatuaggi sono spesso collegati al satanismo e a culti satanici. Poiché culti satanici sono più diffusi tra i giovani in Italia che in molti altri paesi, esorcisti italiani probabilmente incontrano più posseduti e oppressi tatuati che in molti altri paesi. In ogni caso penso che dovremmo chiedere a tutta questa gente che viene da noi per un aiuto se ha un tatuaggio nascosto. Perché no? Chiediamo alle persone di buttare via oggetti occulti ed esoterici oppure di bruciarli. Essi sono potenziali porte di entrata per i demoni. Per esempio, qualcuno potrebbe avere uno spirito della morte che non lo lascia fin quando ha un tatuaggio di Satana, sia visibile sia nascosto. È difficile per me immaginare che, quando una persona si fa tatuare con l'immagine di Satana o di un teschio, quella persona non si sia in qualche modo consacrata a Satana, almeno indirettamente. Una tale consacrazione potrebbe essere involontaria, ma è comunque efficace. E qual è l'effetto spirituale sul maestro tatuatore che di prima mattina tatua un bel fiore, alle undici un teschio, alle tredici un cuore con la scritta "amo la nonna" e alle quindici Satana con la barba? La bellezza è negli occhî dello spettatore, si dice. Ma non esiste la bellezza oggettiva? Non esiste la bruttezza oggettiva? Satana odia la creazione di Dio. Odia in modo particolare la bellezza dell'umanità. Dio dopo la creazione vide tutta la sua creazione essere molto buona. Non siamo d'accordo che molte persone - non dico tutte - rendono i loro corpi brutti con i tatuaggi? E anche se troviamo alcuni tatuaggi colorati attraenti, non dobbiamo dimenticare che in pochi anni gli stessi tatuaggi si sbiadiranno.
Che cosa possiamo dire riguardo al piercing? Per alcune persone con molti piercing è considerato una specie di autopunizione simile all'autolesionismo. Ci si taglia per sentirsi meglio. L'autolesionismo è naturalmente una malattia, come molti disturbi mentali, per esempio, i disturbi della personalità borderline. La ferita serve a scaricare una tensione. Il piercing in sé non è una malattia, ma quando una pratica provoca malattie nel 25% dei casi, non possiamo dire che il piercing sia solamente un'opera d'arte. Sappiamo che è il 25 per cento da uno studio su 10.000 persone realizzato dalla Health Protection Agency (l'Agenzia per la protezione della Salute) in Inghilterra nel 2008. Ora vorrei fare una domanda un po' strana. Che cosa dicono i Satanisti sui tatuaggi e i piercing? Sappiamo molto bene che cosa essi dicono del potere della Madre di Dio contro i demoni, una persona che temono molto. Ma cosa dicono i Satanisti sui tatuaggi? Cito le parole di Anton La Vey, il fondatore della Chiesa di Satana e l'autore della Bibbia Satanica: «Ho conosciuto tante persone che avevano tatuaggi e ogni altro tipo di modifiche al corpo, e che io direi sono veramente fuori di testa». Questa è un'opinione basata sulla sua esperienza. Però sentite anche quello che lui è noto per aver detto: «Ogni tatuaggio, se il tatuaggio rappresenta un dragone, Satana o un bel fiore, è sempre satanismo». "Sempre". La Vey dice una bugia? Lo spero. Ma perché dovrebbe mentire? Molte persone, se sapessero in anticipo che un bel fiore tatuato ha qualcosa a che fare con il Satanismo, non si tatuerebbero e Satana perderebbe potenziali aderenti. Tuttavia mi pare difficile da credere che i pochissimi tatuatori che offrono solo i tatuaggi con motivi cristiani siano coinvolti in attività satanica. Dicendo questo però io continuo ad essere ancora contrario ai tatuaggi con motivi cristiani, perché tali tatuaggi sono aperture potenziali all'attività del Maligno. Vi ho dato molte altre ragioni per evitare in qualsiasi caso il tatuaggio e il piercing. Sono pericolosi per la salute, ma non solo per la salute fisica e mentale, sono pericolosi anche e soprattutto per la salute morale e spirituale.
Nel libro dell'Apocalisse di Giovanni (13, 16-18), non si trova solo il numero della bestia: 666, 616 o 665, secondo la tradizione testuale, ma è menzionato anche un marchio, un segno fisico. Questo marchio in greco riappare nel capitolo 14, 16-17. I testi suonano così: «Inoltre obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte. Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome. Qui sta la sapienza, chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia, perché è un numero d'uomo; e il suo numero è seicentosessantasei» (Apocalisse 13, 16-18). «Seguì un terzo angelo, dicendo a gran voce: Chiunque adora la bestia e la sua immagine, e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, egli pure berrà il vino dell'ira; e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all'Agnello» (Apocalisse 14, 9-10). Che cosa è questo marchio? Si vede qui un parallelismo antitetico ai tefellin menzionati nei libri dell’Esodo e del Deuteronomio. I tefellin o filatteri sono i due piccoli astucci quadrati di cuoio nero con cinghie fissate che gli Ebrei portano durante la preghiera feriale del mattino. Quattro passi biblici sono incollati all'interno della scatola di pelle: due brani del Deuteronomio, due dell'Esodo. Per esempio Esodo 13,9: «Sarà per te segno sulla tua mano e ricordo fra i tuoi occhî, perché la legge del Signore sia sulla tua bocca. Con mano potente intatta il Signore ti ha fatto uscire dall'Egitto». Attraverso l'uso dei tefellin, il pio Ebreo lega la parola di Dio sulla sua mano e sulla fronte e giura fedeltà a Dio. Invece, il marchio della bestia è un segno di appartenenza a Satana ed espressione di fedeltà a lui. Alcuni ipotizzano che il segno della bestia possa essere un tatuaggio elettronico o un microchip impiantato nella pelle. Citano il versetto nell'Apocalisse 14,17: «Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio». Oggi esiste la tecnologia. Motorola ha già brevettato tatuaggi elettronici, tra cui uno che può leggere i pensieri umani. Che cosa manca? Manca la bestia. Manca l'anticristo. Secondo la descrizione nel libro dell'Apocalisse, il marchio sembra essere un segno fisico e concreto. Forse un tatuaggio, forse un piercing, forse un microchip. A causa della popolarità di queste pratiche -a mio parere- abbiamo già un anticipo inquietante dei tempi escatologici.
Una riflessione molto interessante su un fenomeno dilagante nel mondo occidentale, che pone molte domande inquietanti sulla contiguità con l'esoterico e il demoniaco, insieme ad altre notizie sull'uso del tatuaggio in ambito cristiano orientale da vagliare con attenzione (vedi articolo Osservatore Romano "L'originale iniziativa dell'organo educativo cattolico tedesco degli adulti in una chiesa di Francoforte" )
Per questo abbiamo ritenuto utile aggiungere l'Esorcismo Maggiore di Leone XIII.
Esorcismo maggiore di Leone XIII
[Mettiamo in appendice questo esorcismo (che solo gli esorcisti possono proferire con licenza dei propri vescovi), per conoscere come la Chiesa prega e ciò che la Chiesa crede riguardo al demonio e alle sue opere.]
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Dal Salmo 67
Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano
e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
Come si disperde il fumo, tu li disperdi;
come fonde la cera di fronte al fuoco,
periscano gli empi davanti a Dio.
Preghiera a San Michele Arcangelo
Gloriosissimo Principe delle celesti milizie, Arcangelo san Michele, difendici nella battaglia contro le potenze delle tenebre e la loro spirituale malizia. Vieni in aiuto degli uomini creati da Dio a sua immagine e somiglianza e riscattati a gran prezzo dalla tirannia del demonio. Combatti oggi le battaglie del Signore con tutta l’armata degli Angeli beati, come già hai combattuto contro il principe dell’orgoglio Lucifero e i suoi angeli apòstati; e questi ultimi non poterono trionfare e ormai non c’è più posto per essi nei cieli. Ma è caduto questo grande dragone, questo antico serpente che si chiama lo spirito del mondo, che tende trappole a tutti. Sì, è caduto sulla terra e i suoi angeli sono stati respinti con lui. Ora, ecco che questo antico nemico, questo vecchio omicida, si erge di nuovo con veemenza. Trasfiguratosi in angelo di luce, egli nascostamente invase e circuì la terra con tutta l’orda degli spiriti maligni, per distruggere in essa il nome di Dio e del suo Cristo e per manovrare e rubarvi le anime destinate alla corona della gloria eterna, per trascinarle nell'eterna morte.
Il veleno delle sue perversioni, come un immenso fiume d’immondizia, cola da questo dragone malefico e si immette in uomini di mente e spirito depravato e dal cuore corrotto; egli versa su di loro il suo spirito di menzogna, di empietà e di bestemmia ed invia loro il mortale alito di lussuria, di tutti i vizî e di tutte le iniquità.
La Chiesa, questa Sposa dell’Agnello Immacolato, è ubriacata da nemici scaltrissimi che la colmano di amarezze e che posano le loro sacrileghe mani su tutte le sue cose più desiderabili[1]. Pertanto, o mai sconfitto Duce, vieni incontro al popolo di Dio contro questa irruzione di perversità spirituali e sconfiggile. Tu sei venerato dalla Chiesa quale suo Custode e Patrono, e a te il Signore ha affidato le anime che un giorno occuperanno le sedi celesti.
Prega, dunque, il Dio della Pace a tenere schiacciato Satana sotto i nostri piedi, affinché non possa continuare a tenere schiavi gli uomini e a danneggiare la Chiesa.
Presenta all'Altissimo, con le tue, le nostre preghiere, perché discendano tosto su di noi le Sue divine misericordie, e tu possa incatenare il dragone, il serpente antico, Satana, e incatenato ricacciarlo negli abissi, donde non possa più sedurre le anime.
Così, affidandoci alla tua protezione e alla tua tutela, con l’autorità del nostro sacro ministero è con ogni fiducia che intraprendiamo di respingere, in nome di Gesù Cristo, nostro Dio e Signore, le infestazioni dell’astuzia diabolica.
V - Ecco la Croce del Signore, fuggite potenze nemiche;
R - Vinse il Leone della tribù di Giuda, il discendente di Davide.
V - Che la tua misericordia, Signore, sia su di noi.
R - come noi abbiamo sperato in Te.
V: O Signore, esaudisci la mia preghiera
R: e il mio grido giunga a Te
Preghiamo
Dio e Padre di nostro Signore Gesù Cristo, invochiamo il Tuo santo Nome; e, supplichevoli, chiediamo insistentemente la Tua clemenza, per l’intercessione dell’Immacolata sempre Vergine Maria, Madre di Dio, di San Michele Arcangelo, di San Giuseppe, sposo di Maria, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e di tutti i Santi, degnati di concederci soccorso contro Satana e tutti gli altri spiriti impuri che percorrono il mondo con l’intento di nuocere al genere umano e di perdere le anime. Per Cristo nostro Signore. Così sia.
ESORCISMO
Ti esorcizziamo, spirito immondo, potenza satanica, invasione del nemico infernale, con tutte le tue legioni, riunioni e sette diaboliche, in nome e potere di nostro Signore Gesù † Cristo: sii sradicato dalla Chiesa di Dio, allontànati dalla anime riscattate dal prezioso Sangue del divino Agnello †. D'ora innanzi non ardire, perfido serpente, d'ingannare il genere umano, di perseguitare la Chiesa di Dio, e di scuotere e crivellare, come frumento, gli eletti di Dio.
† Te lo comanda l'Altissimo Dio †, al quale, nella tua grande superbia, presumi di essere simile; Te lo comanda Dio Padre †; Te lo comanda Dio Figlio †; Te lo comanda Dio Spirito Santo †; Te lo comanda il Cristo, Verbo eterno di Dio fatto carne †, che per la salvezza della nostra razza perduta dalla tua gelosia, si è umiliato e fatto ubbidiente fino alla morte; che edificò la sua Chiesa sulla ferma pietra, assicurando che le forze dell'inferno non avrebbero mai prevalso contro di Essa e che sarebbe con Essa restato per sempre, fino alla consumazione dei secoli. Te lo comanda il segno sacro della Croce † e il potere di tutti i misteri di nostra fede cristiana. Te lo comanda la eccelsa Madre di Dio, la Vergine Maria †, che dal primo istante della sua Immacolata Concezione, per la sua umiltà, ha schiacciato la tua testa orgogliosa.
Te lo comanda la fede dei santi Pietro e Paolo e degli altri Apostoli †. Te lo comanda il Sangue dei Martiri e la potente intercessione di tutti i Santi e Sante †.
Dunque, dragone maledetto, e tutta la legione diabolica, noi scongiuriamo te per il Dio † Vivo, per il Dio † Vero, per il Dio † Santo; per Iddio che tanto ha amato il mondo da sacrificare per esso il suo Unigenito Figlio, affinché, chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia la vita eterna; cessa d'ingannare le umane creature e di propinare loro il veleno della dannazione eterna; cessa di nuocere alla Chiesa e di mettere ostacoli alla sua libertà.
Vattene Satana, inventore e maestro di ogni inganno, nemico della salvezza dell'uomo.
Cedi il posto a Cristo, sul quale nessun potere hanno avuto le tue arti; cedi il posto alla Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica, che lo stesso Cristo conquistò col suo sangue.
Umíliati sotto la potente mano di Dio, trema e fuggi all'invocazione che noi facciamo del santo e terribile Nome di quel Gesù che fa tremare l'inferno, a cui le Virtù dei cieli, le Potenze e le Dominazioni sono sottomesse, che i Cherubini e i Serafini lodano incessantemente, dicendo: Santo, Santo, Santo il Signore Dio Sabaoth.
V - O Signore, ascolta la mia preghiera.
R - E il mio grido giunga fino a Te.
Preghiamo
O Dio del cielo, Dio della terra, Dio degli Angeli, Dio degli Arcangeli, Dio dei Patriarchi, Dio dei Profeti, Dio degli Apostoli, Dio dei Martiri, Dio dei Confessori, Dio delle Vergini, Dio che hai il potere di donare la vita dopo la morte, e il riposo dopo la fatica, giacché non v'è altro Dio fuori di Te, né ve ne può essere, se non Tu, Creatore eterno di tutte le cose visibili e invisibili, il cui regno non avrà fine; umilmente supplichiamo la tua gloriosa Maestà di volerci liberare da ogni tirannia, laccio, inganno e infestazione degli spiriti infernali, e di mantenercene sempre incolumi. Per Cristo nostro Signore. Amen.
V: dalle insidie del demonio,
R: liberaci, Signore
V: Affinché la vostra Chiesa sia libera nel vostro servizio,
R: ti preghiamo, ascoltaci
V: Affinchè ti degni di umiliare i nemici della santa Chiesa
R: ti preghiamo, ascoltaci
Non ricordarTi, Signore, delle nostre offese, ne quelle dei nostri genitori: né prendi vendetta dei nostri peccati. Padre nostro…
Ringraziamo per la segnalazione gli esorcisti d.Giovanni Volta e d.Giuseppe Agnello, delle diocesi di Mantova e di Patti.
[1] A questo punto della preghiera, nell’originale di papa Leone XIII, secondo il preciso momento storico vissuto dalla Chiesa a seguito della conquista della Roma papale dagli eserciti sabaudi e massonici, si trovava quanto segue: «Laddove c’è la sede del beatissimo Pietro posta a cattedra di verità per illuminare i popoli, lí hanno stabilito il trono abominevole della loro empietà, affinché colpendo il pastore, si disperda il gregge».
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