CATECHISMO DELLA DOTTRINA CRISTIANA; PARTE V: "DELLE VIRTÙ PRINCIPALI E DI ALTRE COSE NECESSARIE A SAPERSI DAL CRISTIANO"; CAPO VI. DEI VIZI CAPITALI E DI ALTRI PECCATI PIU' GRAVI
Il vizio è una cattiva disposizione dell'animo a fuggire il bene e a fare il male, causata dal frequente ripetersi degli atti cattivi.
Tra peccato e vizio v'è questa differenza, che il peccato è un atto che passa, mentre il vizio è la cattiva abitudine contratta di cadere in qualche peccato.
I vizi che si chiamano capitali sono sette:
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Superbia;
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Avarizia;
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Lussuria;
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Ira;
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Gola;
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Invidia;
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Accidia.
I vizi capitali si vincono con l'esercizio delle virtù opposte. Cosi la superbia si vince con l'umiltà; l'avarizia con la generosità; la lussuria con la castità; l'ira con la pazienza; la gola con l'astinenza; l'invidia con l'amor fraterno; l'accidia con la diligenza e col fervore nel servizio di Dio.
Questi vizi si chiamano capitali, perché sono la sorgente e la causa di molti altri vizi e peccati.
I peccati contro lo Spirito Santo sono sei:
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disperare di salvarsi;
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presumere di salvarsi senza merito;
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impugnare la verità conosciuta;
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invidia della grazia altrui;
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ostinazione nei peccati;
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impenitenza finale.
Questi peccati si dicono in particolare contro lo Spirito Santo, perché si commettono per pura malizia, la quale è contraria alla bontà, che si attribuisce allo Spirito Santo.
I peccati che gridano vendetta nel cospetto di Dio sono quattro:
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omicidio volontario;
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peccato impuro contro l'ordine della natura;
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oppressione dei poveri;
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non pagare il giusto compenso agli operai.
Questi peccati si dicono gridare vendetta al cospetto di Dio, perché lo dice lo Spirito Santo e perché la loro iniquità è così grave e manifesta che provoca Dio a punirli con più severi castighi.
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