SABATO DI PASSIONE
La vigilia della domenica delle Palme, fino all'VIII secolo, non ebbe una Messa particolare.
Le parti salmodiche sono quelle della Messa del giorno precedente. La Lettura, che continua il testo di Geremia cominciato ieri, annuncia i castighi di Dio su coloro che tramano la morte del Giusto.
Queste terribili minacce sono rivolte ai cuori induriti ("non diamo retta a nessuna delle sue parole"), che volgono le spalle all'amore che redime.
Insieme alla promessa di salvezza per quelli che pongono la loro fiducia e la loro fede nel Cristo, ritorna incessantemente durante queste settimane la terribile prospettiva della perdizione per coloro che si allontanano da Lui.
Il Vangelo anticipa la liturgia delle palme che rivivremo domani. Nel racconto di S. Giovanni, però, la scena dell'entrata trionfale di Gesù in Gerusalemme è seguita da un episodio non meno significativo. Alcuni Greci, pagani, domandano a Filippo di vedere Gesù: l'animo di Gesù ne è profondamente commosso: già intravede le messi future; l'ora è venuta in cui, "innalzato da terra", attirerà a Sé tutti gli uomini.
Lettura da Geremia
(Colui che parla in questo passo non è solamente l'uomo che geme sotto l'oppressione ed eleva il suo grido verso Dio; è il Figlio stesso di Dio che prevede la distruzione definitiva di coloro che s'accaniscono contro di Lui)
In quei giorni dissero tra loro gli empi Giudei: "Venite, ordiamo delle trame contro il giusto (Geremia); poiché (morto lui) non verrà meno l'insegnamento dal sacerdote, né il consiglio dal savio, né la parola dal profeta. Su dunque, colpiamolo con la lingua e non diamo retta a nessuna delle sue parole".
"Presta attenzione a me, o Signore, e odi la voce dei miei avversari. Il bene vien forse ricambiato con male? poiché essi hanno scavato una fossa per me. Ricordati che io mi sono tenuto dinanzi a Te per parlare in loro favore, per stornare la tua ira da loro. Perciò abbandona i loro figli alla fame, gettali in balìa della spada; le loro donne restino orbate di figli e rimangano vedove, i loro uomini siano uccisi dalla peste e i loro giovani colpiti dalle spade in battaglia. Si sentano grida dalle loro case quando manderai su loro bande di predoni, perché hanno scavato una fossa per prendermi, hanno messo di nascosto dei lacci per i miei piedi. Ora Tu, o Signore, conosci tutti i loro disegni di morte contro di me; non lasciare impunita la loro iniquità, non cancellare il loro peccato dalla tua presenza. Siano rovesciati dinanzi a Te, agisci contro di loro nel tempo della tua ira", o Signore Dio nostro!
Graduale
I miei nemici simulavano parole di pace e intanto perfidamente mi angariavano.
Tu, o Signore, hai visto; non tacere, o mio Dio, non Ti allontanare da me!
Vangelo di San Giovanni
("Se il chicco di frumento non cade in terra e vi muore, resta solo; se invece, muore, porta molto frutto". L'immagine ci è diventata familiare; esprime tutto il senso e la portata della morte di Gesù)
In quel tempo i gran sacerdoti decisero di far morire anche Lazzaro, perché molti Giudei li abbandonavano a causa di lui, e credevano in Gesù. L'indomani poi, la gran folla venuta per la festa, sentendo che Gesù si recava a Gerusalemme, prese i rami delle palme e Gli andò incontro gridando: "Osanna! Benedetto Colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele!". Gesù, trovato un asinello, vi montò, secondo quel ch'è scritto: "Non temere, figlia di Sion: ecco, il tuo re viene, seduto su di un puledro d'asina". Sulle prime, i suoi discepoli non compresero questo, ma quando Gesù fu glorificato si ricordarono che queste cose erano state scritte di Lui, e queste avevano fatto a Lui. La folla, che era con Lui quando aveva chiamato Lazzaro dal sepolcro e lo aveva risuscitato dai morti, Gli dava testimonianza. Ed anche perché aveva udito che Egli aveva fatto questo miracolo, la folla Gli andò incontro. I farisei, allora, si dissero: "Vedete che non riusciamo a nulla! Ecco, il mondo Gli è corso dietro". C'erano alcuni Greci tra i pellegrini venuti per adorare durante la festa. Costoro avvicinarono Filippo, che era di Betsaida di Galilea, e gli chiesero: "Signore, vogliamo vedere Gesù". Filippo va a dirlo ad Andrea; Andrea e Filippo vanno a dirlo a Gesù. Gesù risponde loro: "E' venuta l'ora in cui il Figlio dell'uomo deve essere glorificato. In verità, in verità vi dico: Se il chicco di frumento non cade in terra e non vi muore, resta solo; se, invece, muore, porta molto frutto. Chi ama la sua vita la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. Chi Mi vuol servire Mi segua, e dove sono Io, là sarà anche il mio servo. Se qualcuno Mi serve, il Padre lo onorerà. Ora l'anima mia è turbata. E che devo dire: Padre, salvami da questa ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome".
Dal cielo, venne allora una voce: "L'ho glorificato e lo glorificherò ancora". La folla che stava là e aveva udito, diceva ch'era stato un tuono; altri dicevano: "Un angelo Gli ha parlato". Gesù riprese: "Non per Me è risuonata questa voce, ma per voi. E' adesso la condanna di questo mondo; adesso il principe di questo mondo sarà cacciato fuori. Quanto a Me, allorché sarò innalzato da terra tutti attirerò a Me". Diceva questo per indicare di qual morte stava per morire. Gli rispose la folla: "La Legge ci ha insegnato che il Messia rimane in eterno, e come puoi Tu dire che il Figlio dell'Uomo deve essere innalzato? Chi è codesto Figlio dell'uomo?". Gesù, allora, disse loro: "La luce è ancora per poco tra voi; camminate mentre avete la luce, affinché non vi sorprenda la tenebra, perché chi cammina nella tenebra non sa dove va. Mentre avete la luce credete nella luce, affinché diventiate figli della luce". Così parlò Gesù, poi se ne andò e si nascose a loro.
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