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Davide Fortunato: “…e chi è l’amico?” - Mi intrometto nel dialogo tra due giganti

In punta di piedi e sommessamente, come colui che osa sussurrare qualche banalità mentre assiste alla discussione tra due giganti, mi intrometto nel dialogo tra Don Alberto Strumia ed il Prof. Gotti Tedeschi, ringraziandoli sin d’ora per le riflessioni che hanno condiviso. Don Alberto, in prima battuta, indica in modo chiaro la “radice del problema”, evitando che certe letture sociologiche, psicologiche o ecclesiologiche falliscano il bersaglio e non arrivino alla radice della questione.

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Gabriele Cianfrani: L’UNITÀ DELLA TEOLOGIA E IL RISCHIO DELLA FRANTUMAZIONE

Non poche volte si assiste alla presentazione della scienza teologica in maniera frammentata, o meglio, frantumata. Vale a dire che negli ultimi tempi sono emerse ‘varie teologie’: teologia del progresso, teologia della speranza, teologia della croce, teologia della morte di Dio e via di questo passo. Senza fare di tutta l’erba un fascio, riconoscendo la legittimità di una di queste rispetto all’altra, sembra proprio che una simile presentazione non arrechi altro che frantumazione all’interno de

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Mario Mascia: IL CONFINE DELL' IDEALE UMANO

In una società ancorata ad un pragmatismo materialistico hanno senso gli ideali nella convivenza umana ispirati a modelli di società o personaggi storici esemplari in termini etici?  La cultura attuale afferma l’ideale secondo criteri personalistici di successo e di affermazione sociale con richiami narcisistici ed egocentrici. Svelare l’inganno di una propaganda mediatica è un compito arduo ma doveroso per il riscatto di una umanità in cui l’essere umano possa credere ed esercitare una “P

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Don Alberto Strumia :Il rapporto tra fede e ragione nel IV capitolo dell’enciclica Fides et Ratio (1998) - II parte

Proseguiamo qui la sintetica presentazione del tracciato del IV capitolo dell’Enciclica Fides et Ratio, frutto del lavoro, svolto in piena sintonia, di san Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. II) Seconda parte - La progressiva separazione e contrapposizione tra fede e ragione A partire proprio dal tredicesimo secolo, dagli stessi contemporanei di san Tommaso, si comincerà a comprendere sempre meno la lezione dell’analogia dell’ente e del vero e, in nome di un maggior grado di certezza

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Don Alberto Strumia: Contro chi è la battaglia?

Oggi è frequente, tra coloro – e non sono molti, pur non essendo neppure pochissimi – che si rendono conto della gravità situazione sia ecclesiale-ecclesiastica  (sbandamento dottrinale e morale, contrapposizioni tra i cosiddetti “progressisti” e i cosiddetti “tradizionalisti”, divisioni tra i laici e tra gli ecclesiastici, scandali di ogni genere, posizioni eretiche/ereticheggianti, scismatiche/scismaticizzanti, e forme varie di apostasia vera e propria, ecc.), che socio-politica… è frequente e

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Ettore Gotti Tedeschi: "AVENDO INTESO CONTRO CHI E’ LA BATTAGLIA, ABBIAMO INDICAZIONI SU COME COMBATTERLA OGGI ?” Si, le abbiamo, Benedetto XVI ce le ha date

Nel suo splendido articolo su IPC  ( “Contro chi è la battaglia ?” ), don Alberto Strumia  ci indica l’avversario contro cui dobbiamo combattere  e ci invita a tenerne conto. Molto intelligentemente sintetizza l’ operato  del nostro avversario oggi, riferendosi a suor Lucia di Fatima che spiegò che Satana  sta costruendo una Anti-Creazione .   Esatto, perfetto. Satana sta riscrivendo la Genesi: non più il Creatore  li creò uomo e donna, non più disse loro andate e moltiplicatevi, non più li

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Don Alberto Strumia: Il “metodo” per condurre la battaglia

In questo nuovo intervento, don Alberto richiama l'importanza del metodo nel vivere la fede. Lo si trova descritto nella  "Forma d'insegnamento della Scuola Ecclesia Mater"   Nel precedente contributo del Prof. Gotti Tedeschi che, innanzitutto ringrazio per l’apprezzamento che ha voluto esprimere per il mio intervento dal titolo  “Contro chi è la battaglia?”, apparso su Il Pensiero Cattolico, ho riconosciuto l’invito esplicito a precisare qualcosa in più in vista di una risposta alla d

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Padre Vladimiro Caroli: LE OPERAZIONI DELL’INTELLETTO E L’ATTUALITÀ DI SAN TOMMASO

Sintesi In questo articolo vedremo le ragioni per le quali la conoscenza, così com’è concepita da San Tommaso e da Aristotele, presuppone un rispetto di tutti gli esseri come titolari di una natura e di prerogative indipendenti dall’intelletto dell’uomo. L’intelletto dei pensatori moderni e contemporanei, invece, è giunto a teorizzare che non debba essere il nostro intelletto ad adeguarsi alle cose, ma il contrario. Si comprende già, dunque, che San Tommaso e Aristotele riconoscono all’inte

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Fabio Mirino: Il pensare cattolicamente. "Credo ut intelligam intelligo ut credam" (Sant'Agostino).

Questo mio contributo è il primo di una serie di articoli attraverso cui si vuole render ragione del pensiero cattolico, il quale trova la sua fonte e il suo culmine nella Fede consegnataci dalla Chiesa Cattolica Apostolica Romana, professata nel Credo, espressa nella dottrina definitiva ed applicata nella morale definitiva. Lo scopo è quello di dimostrare come la Fede Cattolica sia una fede razionale perché il Dio che ne rivela i contenuti è in principio Logos, ossia Ragione e Ordine, Parola Sa

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Ettore Gotti Tedeschi: Prof. Don Alberto  Strumia e la spiegazione alla crisi della civiltà cristiana (considerata  da molti teologi morta e sepolta, che persino ormai  puzza un po' …)

Un cattolico di criterio oggi non può non  preoccuparsi  del crollo della civiltà (occidentale e cristiana ) ed è costretto a chiedersi come e perché ciò sia avvenuto. Molti affermati intellettuali son convinti di saper spiegare perché  una civiltà sorge e declina fino a morire. Taluni son convinti che sia legata al ciclo  del  progresso tecnico scientifico. Altri son più cauti e scettici  sul significato stesso di  progresso e impatto su civiltà. Abbiamo letto libroni sul crollo della civiltà e

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Fabio Mirino: Credo ut Intelligam - Sant’Anselmo maestro di Fede Razionale.

Siamo nell’alto Medioevo, Anselmo nasce ad Aosta nel 1033 da nobile famiglia, da cui però si allontana presto per entrare nell’ordine benedettino, nell’abbazia di Notre-Dame du Bec nel 1060, di cui divenne in poco tempo priore e grazie al suo talento amministrativo nel 1079, esercitato nelle relazioni con l’Inghilterra, divenne Arcivescovo di Canterbury nel 1093. Nella sua vita si occupò di varie argomentazioni sul piano teologico e filosofico sostenendo sempre il primato della Ragione, ma consi

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Mario Mascia : L’essere umano tra libertà e verità

Il tema della libertà, intesa quale capacità di agire dell’essere umano, riveste un interesse essenziale della vita umana dal punto di vista sia interiore che relazionale, per quanto concerne la rilevanza nelle implicazioni della esistenza umana non è possibile sottrarsi alle risposte di fronte ad una istanza dettata dalla esigenza di scoprire una verità che riguarda il destino umano. Il principio ontologico che definisce nella sua essenza l’essere umano assume un significato profondo nella sua

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