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  1. Un cattolico di criterio oggi non può non preoccuparsi del crollo della civiltà (occidentale e cristiana ) ed è costretto a chiedersi come e perché ciò sia avvenuto. Molti affermati intellettuali son convinti di saper spiegare perché una civiltà sorge e declina fino a morire. Taluni son convinti che sia legata al ciclo del progresso tecnico scientifico. Altri son più cauti e scettici sul significato stesso di progresso e impatto su civiltà. Abbiamo letto libroni sul crollo della civiltà egizia, etrusca, romana, vichinga… Siam stati costretti a leggerci le interpretazioni più o meno suggestive sul crollo della civiltà occidentale (che non tutti, ”prudentemente“, hanno più chiamato cristiana… ) .Le interpretazioni più famose di questo declino o crollo son state imposte dal cosiddetto pensiero politicamente corretto dominante, cercando di non fare “moralismo”… . Per esempio Oswald Spengler (nel 1918) nel suo Tramonto dell’Occidente , spiega il declino dell’occidente grazie alla perdita della fede …, ma quella illuministica . Paul Hazard ( nel 1935 ) ,nella sua Crisi della coscienza europea, si avvicina al vero (fuochino, diremmo) senza sprecarsi troppo, individuandola nella trasformazione da una società fondata sui doveri a quella fondata solo sui diritti. Sottovalutando un po' il fatto che chi proprio ha diritti maggiori (ignorati però) è la dignità della creatura umana. Frederic Nietzsche ben prima dei due colleghi citati ( intorno al 1885) non si limitò a spiegare, bensì a profetizzare il declino dell’Occidente. Anticipando la ineluttabilità di quello che stiamo vivendo oggi con il Transumanesimo: malthusiano e ambientalista. Ma il nostro Frederic porta altre tesi molto forti, affermando che il declino dell’occidente era obbligato ed auspicabile, proprio perché fondato su radici cristiane (lui lo riconobbe!) e perché il cristianesimo ha corrotto ed indebolito la civiltà intera . Interessante capire Nietzsche per capire i tempi che stiamo vivendo. Solo pochissimi, meno conosciuti e magari anche poco convinti , han tentato di spiegare che il crollo della civiltà cristiana è dovuta alla negazione di Dio. Se io dovessi scrivere il perché la civiltà cristiana è crollata, scriverei perché non ha saputo mantenere fuse Conoscenza e Sapienza. Ma perché non ha saputo farlo? Questo è il punto chiave. Perché? Ciò che determina il crollo di una civiltà come quella cristiana è certo il crollo dei valori creduti e vissuti. Certo ma perché ciò è avvenuto? Perché? Ed eccoci alla risposta . Il prof. don Alberto Strumia ( teologo tomista , fisico e matematico) propone una riflessione fondamentale per rispondere ai “perché” . Perché la religione si è degenerata, la Verità è stata corrotta, le Leggi Naturali ( come primario criterio di Verità) son state negate e contraddette , la razionalità andata persa. Ciò ha influenzato il crollo dei valori e infine il crollo della stessa civiltà . La storia degli ultimi 50 anni in proposito è esemplare, se si volesse capirla analizzando le cause, anziché solo gli effetti. Il prof. Strumia propone queste riflessioni in due libri (Cosa è una religione. Cantagalli 2006 e Scienza e Teologia a confronto. Fede & Cultura 2014) . Confesso che dopo averli letti (soprattutto Scienza e Teologia a confronto) ho scoperto quante considerazioni ci son state “tenute nascoste“ o confuse , grazie a un preteso dialogo fra scienza e fede spesso troppo superficiale, accomodante, insufficiente a rafforzare la fede verso quelle tesi scientifiche orientate a svalorizzarla ( si pensi solo al tema Evoluzionismo) . Leggendo detto libro si intuisce (almeno io l’ho intuito così ) che il declino della civiltà cristiana inizia grazie alla crescita del pensiero scientifico, che è però prevalso intimidendo il pensiero teologico e filosofico, grazie soprattutto all’indebolimento della ragione. Ed il famoso dialogo tra scienza e fede ha visto la fede sempre più in posizione subalterna, intimidita, subordinata alla Scienza , che non vuol sentir parlare di “fiat Lux”. Così , nell’ansia dei teologi di ricercare l’unità del sapere, si è imposta una ricerca ossessiva di “concordismo”, cioè di ricerca da parte dei teologi di accostamento e identificazione della Creazione con il big-bang della cosmologia scientifica . La Sapienza ha dovuto conformarsi alla Conoscenza. Perché mai ? Ed allora a che serve ? Indebolendo il carattere scientifico della Teologia, si è indebolita la filosofia, si è indebolita la ragione, e si è indebolita la fede . Come non intendere ora perché la civiltà cristiana è considerata da tanti teologi morta, sepolta e comincia persino a puzzare ? Ne parleremo a Bassano in agosto .
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