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LO STRAORDINARIO ESEMPIO APOSTOLICO DI SANTA BRIGIDA DI SVEZIA: SPOSA, MADRE, MISTICA E RELIGIOSA


Valerio

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Santa Brigida nacque nel giugno del 1303, a Uppsala, nel castello di Finsta. Era figlia di Birgen Persson, governatore della regione dell'Upplan, e di Ingeborga, anch'ella di nobile famiglia.
All'età di 12 anni, dopo la scomparsa di sua madre, fu mandata dalla zia Caterina Bengtsdotter per completare la sua educazione. In quel periodo ebbe un intenso colloquio mistico con Nostro Signore Gesù, durante il quale, vedendone le piaghe, gli domandò: “O mio caro Signore, chi ti ha ridotto così?”, le fu risposto: “Tutti coloro che mi dimenticano e disprezzano il mio amore!”. Questo incontro rimase profondamente impresso nella mente della bambina, che decise fermamente di amare Gesù per sempre con tutto il suo cuore.
Avrebbe avuto il desiderio di consacrarsi al Signore, ma quando aveva 14 anni si sposò con Ulf Gudmarsson figlio del governatore del Västergötland, per disposizione di suo padre, che ella accettò benevolmente, poiché vi vide la volontà di Dio.
Il giovane sposo, benché il suo nome significasse Lupo, era un uomo umile, di indole pacata e di retta fede.
Per un paio d'anni i due vissero come fratelli, nella preghiera, dopo, però, si aprirono alla procreazione ed ebbero otto figli, quattro maschi e quattro femmine, tra cui Santa Caterina di Svezia.
Nel 1330 Ulf fu nominato governatore di Narke, grazie soprattutto all'aiuto ed all'incoraggiamento di sua moglie nello studio. Successivamente i coniugi divennero anche terziari francescani. Brigida non si vantò mai del suo ruolo di principessa di Narke, ma si dedicava, con grande umiltà, ai lavori domestici insieme alle persone alle sue dipendenze, creando con esse un rapporto familiare.
Dava aiuto e sistemazione alle ragazze disagiate, per evitare che cadessero nella prostituzione, e inoltre creò un ospedale, dove si recava ogni giorno per assistere amorevolmente gli ammalati.
Quando nel 1335 il re di Svezia Magnus II, di cui lei era lontana cugina, si sposò con Bianca di Dampierre, Brigida fu invitata a trasferirsi a Stoccolma ed a risiedere a corte per aiutare la giovane regina. Riuscì ad esercitare una grande e benefica influenza sui due regnanti, e in quel periodo Svezia furono emanate buone leggi ed abolite altre ingiuste. Furono, inoltre, ridotte le tasse. Col tempo, tuttavia, la sovrana iniziò a manifestare un'eccessiva frivolezza e la vita di palazzo diventò troppo mondana. Brigida allora se ne allontanò, anche per via della morte del figlio Gudmar, nel 1338, e ritornò a casa sua, ritrovando l'affetto della sua famiglia. Nel 1341, per il venticinquesimo anniversario di matrimonio, si recò col marito in pellegrinaggio a Santiago de Compostela. Durante il viaggio di ritorno Ulf ricevette una grazia prodigiosa venendo salvato da morte certa, ed allora i due presero la decisione condivisa di abbracciare entrambi la vita religiosa.
Ulf entrò nel monastero cistercense di Alvastra, dove poi morì nel 1344, assistito da sua moglie. Brigida si trasferì presso un edificio annesso allo stesso monastero, dove visse fino al 1346.
Iniziò, dunque, il periodo mistico che l'accompagnò fino alla morte. Dopo aver molto meditato la Passione e i dolori e le gioie della Santa Vergine, cominciò a ricevere le rivelazioni private da Gesù, ed in una visione Egli la elesse "sua sposa" e "messaggera del Gran Signore".
Cristo la incoraggiava ad agire per il bene della Chiesa, della sua nazione e dell'Europa. Lei, allora, andò a Stoccolma per riferire al re ed alla regina il volere del Signore e i suoi avvertimenti. Scrisse, poi, ai sovrani di Francia ed Inghilterra perché ponessero fine alla Guerra dei Trent'anni. Esortò, inoltre, il Papa Clemente VI a correggere alcune sue importanti mancanze, a indire un Giubileo per l'anno 1350 ed a riportare la Sede Papale da Avignone a Roma.
Lì si recò anche lei nell'autunno del 1349, per l'Anno Santo, ma anche per sollecitare il Pontefice, quando vi avesse fatto ritorno, a concedere l'approvazione per l'ordine religioso che ella intendeva fondare, che, però, venne data solo vent'anni dopo dal Papa Urbano V.
L'ordine del Ss. Salvatore, secondo il progetto di Brigida, ispirandosi alla Chiesa primitiva riunita nel Cenacolo attorno alla Madonna, prevedeva la creazione di monasteri doppi, cioè con monaci e suore che vivessero separatamente, incontrandosi solo in chiesa per la preghiera comune, tutti sotto la guida di una Madre Badessa, rappresentante la Santa Vergine Maria, e di un solo confessore generale.
Le religiose dovevano essere 60, i religiosi 25, di cui 13 sacerdoti, come gli Apostoli con in più San Paolo, due diaconi e due suddiaconi, ad indicare i primi 4 Padri della Chiesa, e otto frati. Le 60 suore con i 12 monaci non sacerdoti avrebbero rappresentato i 72 discepoli.
Roma non piacque a Brigida, la trovava sporca e trascurata, in cui il clero si mostrava corrotto e dissoluto. Veramente si sentiva la mancanza del Papa da lungo tempo e lei, nelle sue lettere gli descriveva la decadenza della città, incitandolo a farvi ritorno quanto prima.
Come tutti i santi del suo tempo sognava di vedere l'Europa unita in pace sotto il governo dell'Imperatore e la guida spirituale del Papa.
Dopo andò in pellegrinaggio in vari Santuari italiani: ad Assisi, Ortona, Benevento, Salerno, Amalfi, sul Gargano ed a Bari.
A Napoli compì una grande opera di risanamento morale, conducendo la regina Giovanna a riqualificare i suoi comportamenti e le consuetudini di corte.
A Farfa venne raggiunta dalla figlia Caterina, rimasta vedova nel 1350, che da allora non se ne separò più e l'accompagnò condividendo totalmente la sua missione.
Quando Brigida ritornò a Roma, continuò ad incitare i nobili ed il popolo a condurre una vita più cristiana, ma non venne purtroppo ascoltata, anzi fu duramente osteggiata, fino a venire chiamata "la strega del nord". Cadde così nell'indigenza, e fu costretta anche a chiedere l'elemosina alle porte delle chiese.
Nel 1367 il Papa Urbano V tornò per un breve periodo a Roma, ma poco dopo andò nuovamente in Francia, nonostante i richiami di Brigida e la sua predizione di dipartita nel caso in cui l'avesse fatto. Quando arrivò ad Avignone, infatti, morì. Durante la sua permanenza romana, però, il Pontefice concesse l'approvazione per l'Ordine del Ss. Salvatore, di cui Caterina divenne la prima Superiora Generale.
Brigida, dunque, ormai settantenne, volle fare il suo ultimo pellegrinaggio, il più desiderato, quello in Terra Santa.
Verso la fine del 1371 si mise in viaggio accompagnata da altre undici persone, compresi i figli Caterina, Birger e Karl.
Nel Maggio del 1372 arrivò a Gerusalemme e nei successivi quattro mesi ebbe la possibilità di visitare i luoghi della vita terrena di Gesù, e di meditarla, portando poi con sé una miriade di dolcissimi ricordi, emozioni e tesori spirituali.
Lì, tuttavia, si ammalò e poco tempo dopo il suo ritorno a Roma, il 23 luglio 1373 morì con accanto la figlia Caterina, non senza prima ricevere il velo dell'Ordine che aveva fondato.
Venne proclamata Santa il 7 ottobre 1391, da Papa Bonifacio IX. E' Patrona di Svezia dal 1 ottobre 1891 ed è stata proclamata compatrona d'Europa il 1 ottobre del 1999 dal Papa Giovanni Paolo II.

La vita e l'opera compiuta da Santa Brigida costituiscono un esempio straordinario sia per i laici, sposi e genitori, che per i consacrati, suore e religiosi. Ella ha agito instancabilmente per procurare gloria a Dio e beneficare il prossimo, nel corpo, ma soprattutto nell'anima, spingendolo verso la salvezza eterna. Si è adoperata sollecitamente per le necessità della propria nazione e dell'Europa intera, promuovendo in essa la pace e la santità, come fa un autentico apostolo del Signore, senza temere scomodità, ostilità o ripercussioni su di sé.
Ha lavorato alacremente per la Santa Chiesa di Dio, contrastandone la corruzione ed il degrado interno, e coltivandone l'unità e la purezza. A tale scopo ha anche continuato fino alla fine a richiamare il Papa al suo dovere di ristabilire la Santa Sede a Roma. L'ineffabilità di tutte le azioni che ella ha condotto è confermata dalle visioni mistiche che ha ricevuto, durante tutta la vita, nelle sue numerosissime estasi, avendo con Nostro Signore un rapporto di intima confidenza personale, proprio delle anime più elevate. Le "Rivelazioni" avute da Lui in dono, costituiscono un tesoro inestimabile per la Chiesa e per la santificazione delle anime.
E' di imprescindibile necessità riscoprire ed imitare fedelmente l'esempio di questa grandissima Santa, in particolare nei tempi odierni di gravissima immoralità e depravazione, di degrado spirituale e sociale, di profonda crisi di fede e di virtù, che ha colpito la Chiesa e le Nazioni. Bisogna far riscoprire ad esse la grandezza della Verità, della Bontà e della Giustizia di Dio, la bellezza e la forza della Sua Grazia, nel compimento della Sua Volontà, nel vivere secondo la Sua Parola ed i Suoi Comandamenti, nel Suo Amore.

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