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CATECHISMO DELLA DOTTRINA CRISTIANA; Parte IV; CAPO VI Della Penitenza; 7. Del modo di confessarsi


Valerio

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E' opportuno inginocchiarsi ai piedi del confessore e dire: "Beneditemi, padre, perché ho peccato", dopo di che ci si inchina a ricevere la benedizione e si fa il segno della croce. Si dice, dunque: "Mi confesso a Dio onnipotente, alla beata Vergine Maria, a tutti i Santi, ed a voi, padre mio spirituale, perché ho peccato". Poi: "Mi sono confessato nel tal tempo; per grazia di Dio ho ricevuto l'assoluzione, ho fatto la penitenza, e sono andato alla Comunione". Quindi si fa l'accusa dei peccati.
Una volta finita si dice: "Mi accuso ancora di tutti i peccati della vita passata (specialmente contro la tale, o tale virtù - p. es. contro la purità, contro il quarto comandamento, ecc...). Di tutti questi peccati e di quelli che non ricordo, domando perdono a Dio con tutto il cuore; ed a voi, mio padre spirituale, domando la penitenza e l'assoluzione."
Compita l'accusa dei peccati, bisogna ascoltare con rispetto quello che dirà il confessore; accettare la penitenza con sincera volontà di farla; e mentre egli dà l'assoluzione, rinnovare di cuore l'atto di contrizione.
Ricevuta l'assoluzione, bisogna ringraziare il Signore; fare al più presto la penitenza; e mettere in pratica gli avvisi del confessore.

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