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CATECHISMO DELLA DOTTRINA CRISTIANA; DELL'ORAZIONE; Capo II; 7. Della sesta petizione: "E non c'indurre in tentazione"

Chiediamo a Dio che ci liberi dalle tentazioni, o non permettendo che siamo tentati, o dandoci grazia di non essere vinti. Le tentazioni sono un incitamento al peccato che ci viene dal demonio, o dai cattivi, o dalle nostre passioni. Non è certamente peccato avere tentazioni, ma è peccato acconsentirvi o esporsi volontariamente al pericolo d'acconsentirvi. Iddio permette che siamo tentati per provare la nostra fedeltà, per far aumentare le nostre virtù e per accrescere i nostri meriti. P

Valerio

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CATECHISMO DELLA DOTTRINA CRISTIANA; DELL'ORAZIONE; Capo II; 6. Della quinta petizione: "E rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori"

Chiediamo a Dio che ci perdoni i nostri peccati, come noi perdoniamo ai nostri offensori. I nostri peccati si chiamano debiti perché per essi dobbiamo soddisfare alla divina giustizia o in questa vita o nell'altra. Quelli che non perdonano al prossimo non hanno nessuna ragione di sperare che Dio loro perdoni, tanto più che si condannano da se stessi, dicendo a Dio che perdoni loro come essi perdonano al prossimo.

Valerio

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CATECHISMO DELLA DOTTRINA CRISTIANA; DELL'ORAZIONE; Capo II; 5. Della quarta petizione: "Dacci oggi il nostro pane quotidiano"

Chiediamo a Dio ciò che ci è necessario in ciascun giorno per l'anima e il corpo. Per l'anima domandiamo a Dio il sostentamento della vita spirituale: cioè preghiamo il Signore che ci doni la sua grazia, di cui abbiamo continuamente bisogno. La vita dell'anima di nutrisce specialmente col cibo della divina parola e col Santissimo Sacramento dell'altare. Per il nostro corpo domandiamo ciò che è necessario al sostentamento della vita temporale. Diciamo "dacci oggi il nostro pane", e non pi

Valerio

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CATECHISMO DELLA DOTTRINA CRISTIANA; DELL'ORAZIONE; Capo II; 4. Della terza petizione: "Sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra

Nella terza domanda chiediamo la grazia di fare ogni cosa secondo la volontà di Dio con ubbidire ai suoi santi comandamenti così prontamente, come gli Angeli e i Santi gli ubbidiscono in cielo.Chiediamo, inoltre, la grazia di corrispondere alle divine ispirazioni e di vivere rassegnati alla volontà di Dio quando Egli ci manda delle tribolazioni.E' necessario eseguire la volontà di Dio quanto è necessario il conseguire l'eterna salute, perché Gesù Cristo ha detto che entrerà nel regno dei cieli s

Valerio

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CATECHISMO DELLA DOTTRINA CRISTIANA; DELL'ORAZIONE; Capo II; 3. Della seconda petizione: "Venga il Tuo Regno"

Per REGNO DI DIO intendiamo un triplice regno spirituale; il regno di Dio in noi, ossia il regno della grazia; il regno di Dio in terra, cioè la santa Chiesa Cattolica; e il regno di Dio nei cieli, ovvero il Paradiso. In ordine alla grazia noi chiediamo che Dio regni in noi con la sua grazia santificante per la quale Egli si compiace di risiedere in noi come re nella sua reggia; e di tenerci uniti a Lui con le virtù della fede, della speranza e della carità per le quali regna sul nostro intell

Valerio

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CATECHISMO DELLA DOTTRINA CRISTIANA; DELL'ORAZIONE; Capo II; 2. Della prima petizione

Nella prima domanda: "Sia santificato il nome tuo" noi chiediamo che Dio sia conosciuto, amato, onorato e servito da tutto il mondo e da noi in particolare. Noi intendiamo di chiedere che gli infedeli giungano alla cognizione del vero Dio, gli eretici riconoscano i loro errori, gli scismatici ritornino all'unità della Chiesa Cattolica, che i peccatori si ravvedano e che i giusti siano perseveranti nel bene. Prima d'ogni altra cosa domandiamo che sia santificato il nome di Dio, perché la glor

Valerio

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CATECHISMO DELLA DOTTRINA CRISTIANA; DELL'ORAZIONE; Capo II; Dell'orazione domenicale in generale

L'orazione vocale più eccellente è quella che Gesù Cristo medesimo ci ha insegnato, cioè il Padre Nostro. E' la più eccellente perché l'ha composta e ce l'ha insegnata Gesù Cristo medesimo; perché contiene chiaramente in poche parole tutto quello che possiamo sperare da Dio ed è la regola ed il modello di tutte le altre orazioni. Il Padre nostro è anche la più efficace, perché è la più accetta a Dio, facendo noi orazione con le stesse parole che ci ha dettate il suo divin Figliuolo. Il Padre

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L'importanza della preghiera per la vera unità dei cristiani

La vera unità dei cristiani si può realizzare solo nella fedeltà alla Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana, unica autentica e legittima Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo. Si trovano fuori della vera Chiesa, e quindi dalla comunione dei santi: gli infedeli, gli ebrei, gli eretici, gli apostati, gli scismatici e gli scomunicati. Gl'infedeli sono quelli che non hanno il Battesimo e non credono in Gesù Cristo; sia perché credono e adorano false divinità, come gl'idolatri; sia perché, pure amm

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CATECHISMO DELLA DOTTRINA CRISTIANA; Parte seconda; DELL'ORAZIONE; CAPO I; DELL'ORAZIONE IN GENERALE

L'orazione è un'elevazione della mente a Dio per adorarlo, per ringraziarlo e per domandargli quello che ci abbisogna. L'orazione mentale si fa con la sola mente; quella vocale con le parole accompagnate dall'attenzione della mente e dalla divozione del cuore. L'orazione privata è quella che ciascuno fa in particolare, per sé o per altri; quella pubblica è fatta dai sacri ministri, a nome della Chiesa, per la salvezza del popolo fedele, o anche fatta in comune e pubblicamente dai fedeli, come

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L'errore dell'ecumenismo

"Dove parvenze di bene ingannano più facilmente parecchi è quando si tratta di promuovere l’unità fra tutti quanti icristiani (o ecumenismo). Si sente ripetere con insistenza che, non solo è giusto, ma doveroso che quanti invocano il nome di Cristo si astengano da reciproche recriminazioni e si stringano una buona volta in vincoli di vicendevole carità.... Il lavoro a questo scopo è talmente attivo che in vari luoghi ha guadagnato la pubblica opinione e parecchi fra gli stessi cattolici sono pre

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IL CREDO; Capo XIII; Del dodicesimo articolo: "La vita eterna"

Dopo la vita presente ve n'è un'altra o eternamente beata per gli eletti in Paradiso, o eternamente infelice per i dannati all'inferno. Noi non possiamo comprendere la felicità del Paradiso, perché supera le cognizioni della nostra mente limitata, e perché i beni del cielo non possono paragonarsi ai beni di questo mondo.La felicità degli eletti consiste nel vedere, amare e possedere per sempre Dio, fonte di ogni bene.L'infelicità dei dannati consiste nell'essere sempre privi della vista di Dio e

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IL CREDO; Capo XII; Dell'undicesimo articolo: "La risurrezione della carne"

L'undicesimo articolo del Credo c'insegna che tutti gli uomini risusciteranno, ripigliando ogni anima il corpo che ebbe in questa vita. La risurrezione dei morti avverrà per virtù di Dio onnipotente, a cui nulla è impossibile; avverrà alla fine del mondo, e allora seguirà il giudizio universale. Dio vuole la risurrezione dei corpi, perché, avendo l'anima operato il bene o il male unita al corpo, sia ancora insieme con esso premiata o punita. Vi sarà grandissima differenza tra i corpi degli elett

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IL CREDO; Capo XI; Del decimo articolo: "La remissione dei peccati"

Il decimo articolo del Credo c'insegna che Nostro Signore Gesù Cristo ha lasciato alla sua Chiesa la potestà di rimettere i peccati. La Chiesa può rimettere tutti i peccati per quanto siano molti e gravi, perché Gesù Cristo le ha dato piena potestà di sciogliere e legare.Coloro che nella Chiesa esercitano la potestà di rimettere i peccati sono in primo luogo il Papa, il quale solo possiede la pienezza di tale potestà; poi i Vescovo, e, sotto la dipendenza dei Vescovi, i sacerdoti.La Chiesa rimet

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IL CREDO; Capo X; Del Nono Articolo: "Credo la Santa Chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi"; Parte 6: "Di coloro che sono fuori della Chiesa"

Non appartengono alla comunione dei Santi nell'altra vita i dannati ed in questa coloro che si trovano fuori della vera Chiesa (La Santa Chiesa Cattolica). Questi ultimi sono: gli infedeli, gli ebrei, gli eretici, gli apostati, gli scismatici e gli scomunicati.Gl'infedeli sono quelli che non hanno il Battesimo e non credono in Gesù Cristo; sia perché credono e adorano false divinità, come gl'idolatri; sia perché, pure ammettendo l'unico vero Dio, non credono in Cristo Messia; né come venuto nell

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IL CREDO; Capo X; Del Nono Articolo: "Credo la Santa Chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi"; Parte 5: "Della comunione dei Santi"

Nella Chiesa, per l'intima unione che esiste tra tutti i suoi membri, sono comuni i beni spirituali, sia interni che esterni, che le appartengono. I beni comuni interni sono: la grazia che si riceve nei sacramenti, la fede, la speranza, la carità, i meriti infiniti di Gesù Cristo, i meriti sovrabbondanti della Vergine e dei Santi, e il frutto di tutte le opere buone che in essa Chiesa si fanno. I beni esterni comuni nella Chiesa sono: i sacramenti, il sacrificio della Santa Messa, le pubbliche p

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IL CREDO; Capo X; Del Nono Articolo: "Credo la Santa Chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi"; Parte 4

Il Papa, che noi chiamiamo pure Sommo Pontefice, o anche il Romano Pontefice, è il successore di san Pietro nella Cattedra di Roma, il Vicario di Gesù Cristo sulla terra e il capo visibile della Chiesa.E' il successore di san Pietro, perché quest'ultimo, nella sua persona, riunì la dignità di Vescovo di Roma e di capo della Chiesa; stabilì in Roma, per divina disposizione, la sua sede ed ivi morì, perciò chi viene eletto vescovo di Roma è anche erede di tutta la sua autorità. Il Romano Pontefice

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IL CREDO; Capo X; Del Nono Articolo: "Credo la Santa Chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi"; Parte 3

La parte della Chiesa che ammaestra si chiama docente, ossia insegnante; quella che viene ammaestrata si chiama discente. Questa distinzione nella Chiesa l'ha stabilita Gesù Cristo medesimo. La Chiesa docente e la discente sono due parti distinte di una sola medesima Chiesa, come nel corpo umano il capo è distinto dalle altre membra e tuttavia forma con esse un solo corpo.La Chiesa docente si compone di tutti i Vescovi con a capo il Romano Pontefice, sia che si trovino dispersi, sia congregati.

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IL CREDO; Capo X; Del Nono Articolo: "Credo la Santa Chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi"; Parte 2

La Chiesa Cattolica è la società di tutti i battezzati che, vivendo sulla terra, professano la stessa fede e legge di Cristo, partecipano agli stessi sacramenti, e riconoscono i legittimi Pastori, principalmente il Romano Pontefice. Per essere membro della Chiesa è necessario esser battezzato, credere e professare la dottrina di Gesù Cristo, partecipare ai medesimi sacramenti, riconoscere il Papa e gli altri legittimi Pastori della Chiesa.Il Papa è Pastore universale della Chiesa, perché Gesù Cr

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IL CREDO; Capo X; Del Nono Articolo: "Credo la Santa Chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi"; Parte 1

Gesù Cristo ha fondato sulla terra una società visibile che si chiama Chiesa Cattolica e tutte le persone che ne fanno parte sono in comunione tra loro. Tutta la santità della Chiesa deriva dallo Spirito Santo, il quale è l'autorità di ogni santità. La parola "Chiesa" vuol dire convocazione o adunanza di molte persone.Noi siamo stati chiamati alla Chiesa di Gesù Cristo da una grazia particolare di Dio, affinché col lume della fede e l'osservanza della divina legge gli rendiamo il debito culto e

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IL CREDO; Capo IX; Dell'ottavo articolo: "Io credo nello Spirito Santo"

Lo Spirito Santo è la terza Persona della Santissima Trinità, Egli è Dio eterno, infinito, onnipotente, Creatore e Signore di tutte le cose, come il Padre e il Figluolo.Procede dal Padre e dal Figliuolo per via di volontà, d'ispirazione e di amore, come da un solo principio.Si dice che sono eterne tutte e tre le Persone, perché il Padre ab eterno (dall'eternità) ha generato il Figluolo; e dal Padre e dal Figluolo, sempre ab eterno, procede lo Spirito Santo. A Lui viene attribuita specialmente la

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IL CREDO; Capo VIII; Del Settimo Articolo: "Di là ha da venire a giudicare i vivi e i morti"

Il settimo articolo del Credo c'insegna che alla fine del mondo Gesù Cristo, pieno di gloria e maestà, verrà dal cielo per giudicare tutti gli uomini, buoni e cattivi, e per dare a ciascuno il premio o la pena che avrà meritato. Tutti dovremo essere giudicati, per più ragioni: 1° per la gloria di Dio; 2° per la gloria di Gesù Cristo; 3° per la gloria dei Santi; 4° per confusione dei cattivi; 5° finalmente affinché il corpo abbia con l'anima la sua sentenza di premio o di pena. Nel giudizio unive

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IL CREDO; Capo VI; Del sesto articolo: "Salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente"

Il sesto articolo del Credo c'insegna che Gesù Cristo, quaranta giorni dopo la sua risurrezione, alla presenza de' suoi discepoli, ascese da se stesso al cielo, e che essendo, come Dio, eguale al Padre nella gloria, come uomo è stato innalzato sopra tutti gli Angeli e tutti i Santi, e costituito Signore di tutte le cose. Prima stette quaranta giorni sulla terra per provare, con varie apparizioni, che era veramente risorto, e per istruire sempre più e confermare gli Apostoli nelle verità della fe

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IL CREDO; Capo VI; Del quinto articolo

Il quinto articolo del Credo c'insegna che l'anima di Gesù Cristo, separata che fu dal corpo, andò al Limbo dei santi Padri, e che nel terzo giorno si unì di nuovo al corpo suo, per non separarsene mai più. Quando si dice: "Discese agli Inferi", s'intende nel Limbo dei santi Padri, cioè quel luogo dove erano trattenute le anime dei giusti aspettando la redenzione di Gesù Cristo. Le anime dei santi Padri non potettero entrare in Paradiso prima della morte del Signore, perché per il peccato di Ada

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Dell'Epifania del Signore

L'Epifania è la festa istituita per celebrare la memoria di tre grandi misteri, de' quali il primo e principale è l'adorazione de' Magi; il secondo è il Battesimo di Gesù Cristo; il terzo è il suo primo miracolo nelle nozze di Cana in Galilea. La festa dell'adorazione dei Magi, del Battesimo di Gesù Cristo e del suo primo miracolo si chiama Epifania, che vuol dire apparizione, o manifestazione, perché in questi misteri chiaramente si manifestò agli uomini la gloria di Gesù Cristo. I Magi erano

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IL CREDO; Capo V; Del quarto articolo

Il quarto articolo del Credo c'insegna che Gesù Cristo, per redimere il mondo col suo Sangue prezioso, patì sotto Ponzio Pilato governatore della Giudea, e morì sulla croce, dalla quale deposto, fu seppellito.La parola "patì" esprime tutte le pene sofferte da Gesù Cristo nella sua passione. Egli patì unicamente come uomo, perchè come Dio non poteva nè patire nè morire. Quello della croce, in quei tempi, era il più crudele e ignominioso di tutti i supplizi. Ponzio Pilato, governatore della Giudea

Valerio

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